Era una holding del malaffare a tutti gli effetti che creava società volte a gestire capitali provenienti da attività illecite che spaziavano dalla droga all’usura fino ai furti in appartamento. E’ questa l’ipotesi investigativa fatta dalla Squadra Mobile di Latina che ha indagato sulle attività di 24 persone che questa mattina sono state arrestate nel corso dell’operazione Don’t Touch che ha visto sequestrati anche beni per 12 milioni di euro.
I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni, usura, detenzione illecita di armi e lesioni aggravate, intestazione fittizia di beni e rivelazione di segreto d’ufficio per fini patrimoniali a singole fattispecie di reato relative alla detenzione e vendita di sostanza stupefacente (cocaina), al furto in abitazione, all’intestazione fittizia di beni, al porto di oggetti contundenti in occasione di un partita di calcio valevole per il campionato nazionale di serie “B†(stagione 2014/2015) ed alla corruzione per l’esercizio della funzione.
E’ una indagine complessa quella portata a compimento dalla questura di latina, inizia con il ferimento di un commerciante lo scorso anno svelando che i componendi dell’associazione, con compiti ben precisi, lavoravano ciascuno nel proprio settore, dalla droga, all’usura ai furti in appartamento. Soldi che poi i vertici “imprenditoriali†del gruppo secondo gli investigatori, costituiti da Gianluca Tuma e da Costantino Di Silvio, reinvestivano in aziende e immobili intestati a prestanomi.
Oltre ai 24 arrestati, stamattina sono state sequestrate, quote delle società Itapan, As. Campo Boario, Demo Service, Edilfer, Finclem, Gespan Tupid Foo. Della totalità delle quote societarie della Finolim, Tecnoimp, Gruppo Pandoc, Sap, Cubiinvest, TPS Technical Paper Service & Support, tutte aziende di Latina che operano nell’edilizia, nella distribuzione di bevande e alimenti, nella gestione di squadre e strutture sportive e nel settore immobiliare. Sequestrati anche sei locali commerciali, auto moto, furgoni, rimorchi finanche una barca a vela e conti correnti. Tra gli arresti anche due carabinieri e un poliziotto che divulgavano informazioni alle persone indagate.