Cassino – Pestaggi continui a moglie e figli per 23 anni, poi finalmente la denuncia alla polizia del Commissariato di Cassino. E’ l’ennesima storia di violenze tra mura domestiche perpetrate da un 50enne della città martire alla convivente e ai due figli di cui uno minorenne.
Una storia che la donna avrebbe tentato, nonostante i lividi, di celare per timore che l’uomo facesse del male ai figli. Male che, però, faceva loro ogni qualvolta che picchiava la consorte e che i ragazzi intervenivano a difesa della madre. In una circostanza, con uno schiaffo, avrebbe lesionato il timpano ad un orecchio della figlia.Â
Adesso la storia è tutt’altro che risolta ma almeno le vittime si sono incamminate sulla strada giusta.
Ieri, infatti, gli uomini del vice questore Cristina Rapetti dirigente del Commissariato di Cassino hanno eseguito, a carico del cinquantenne di Cassino, la misura cautelare – disposta dal GIP del Tribunale di Cassino – dell’allontanamento immediato dalla casa familiare e del divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie e dal figlio minore, con particolare riguardo all’abitazione, al luogo di lavoro e alla scuola.
Il provvedimento prende le mosse da una denuncia presentata da una donna di Cassino nello scorso mese di novembre contro il proprio marito convivente per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e minacce.
Nel corso della denuncia, la donna ha ricostruito il proprio rapporto con il marito che, sin dal lontano 1992, ovvero anno in cui hanno iniziato la convivenza, è sempre stato caratterizzato da frequenti episodi di violenze fisiche e psicologiche sia nei confronti della denunciante che nei confronti dei due figli, di cui uno attualmente ancora minorenne.
Tuttavia, nonostante i ripetuti episodi violenti, la donna non ha mai denunciato tali fatti alle Forze dell’Ordine per timore delle ritorsioni che il marito potesse mettere in atto nei confronti dei due figli.
Solo per citare gli episodi più recenti, vi è stata un’occasione in cui l’uomo aggrediva la moglie, proferendo nei suoi confronti insulti e minacce, mentre la figlia – intervenuta in difesa della madre – veniva colpita al volto da uno schiaffo che le procurava la lesione del timpano ed una riduzione permanente dell’udito, costringendola a ricorrere alle cure mediche.
In un’altra occasione, anche alla presenza di un’amica della donna, l’uomo – per impedire alla moglie di uscire da casa – la colpiva violentemente con calci e pugni facendola cadere a terra e facendole perdere i sensi.
Ancora, nello scorso mese di settembre, per futili motivi, l’uomo aggrediva la moglie anche alla presenza del figlio minore, afferrandola per il collo e scaraventandola contro un armadio, procurandole ferite in tutto il corpo.
L’ultimo grave episodio violento risale allo scorso mese di novembre quando l’uomo pretendeva dalla moglie un rapporto sessuale; al rifiuto di lei, la scaraventava a terra con violenza picchiandola selvaggiamente e minacciandola di farle fare “la stessa fine di Elena Cesteâ€, inveendo anche contro il figlio minore che cercava di difendere la propria madre.
In tale occasione, la donna riusciva a comunicare via SMS con un’amica pregandola di chiamare le Forze dell’Ordine.
Poco dopo, infatti, grazie alla richiesta di intervento da parte dell’amica pervenuta su linea 113, sul posto giungeva una Volante di questo Commissariato che, dopo aver sedato la lite, accompagnava subito la donna presso il locale Pronto Soccorso, dove le venivano diagnosticati traumi contusivi al capo, contusioni ed escoriazioni multiple su tutto il corpo con una prognosi di giorni 15.
Il poliziotti, resisi conto della gravità della situazione, facevano intervenire anche personale femminile per dare conforto ed assistenza alla donna.
Il giorno successivo a quest’ultimo episodio violento, la donna si presentava finalmente a sporgere denuncia nei confronti del marito, raccontando delle violenze fisiche e psicologiche subìte in 23 anni di rapporto matrimoniale.
Immediatamente, dopo aver compiuto i necessari accertamenti, veniva presentata una informativa di reato che sfociava nella misura cautelare eseguita nella serata di ieri.
Il provvedimento di immediato allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie e dal figlio, è stato emesso dal GIP dr.ssa Perna su richiesta del PM dr.ssa Armanini.