di Dante Sacco
Cassino – Un popolo che dimentica é un popolo che non merita di fregiarsi della Medaglia d’oro al valore militare. Per quanto é accaduto stamane, per la mediocrità di tante fumose parole, per come le forze dell’ordine sono state obbligate a trattare dei cittadini come dei potenziali criminali, per le verità alterate e confuse la città di Cassino dovrebbe smobilitare ogni singolo monumento ai caduti, chiudere i cimiteri di Guerra e soprattutto non fregiarsi più del titolo di città martire.
Tutto ciò perché, a pochi giorni dalla giornata della memoria e mentre gli interessi economici internazionali cercano di frammentare l’Europa e stracciare Schengen, a Cassino per un contratto d’affitto ed una semplice presunzione di proprietà decine di persone si sono ritrovate non solo un cancello ma un intero colle precluso. Chi voleva accedere all’obelisco si è trovato il diniego dell’autorità dello stato italiano. E mi chiedo tra lo stupore e lo sgomento: Ma quello non era lo stesso varco attraversato da Nicola Zingaretti e dai suoi? E mi chiedo cosa accadrà  se un cittadino polacco oggi volesse attraversare quel cancello? Ed ancora, se é vero che il comune di Cassino lunedì riaprirà quel cancello, perché nessuno nell’amministrazione ha suggerito alle forze dell’ordine che l’azione di stamane era almeno un po’ esagerata! Comunque da cittadino e da nipote di chi ha vissuto il sopruso, la fame ed i cancelli chiusi durante i giorni della battaglia di Cassino dico di non essere affatto d’accordo con chi limita la libertà altrui pensando di essere piu forte e furbo degli altri. Da cittadino sto con Edoardo Grossi e con chi con lui stamane ha reso omaggio al popolo polacco che in questa storia ha subito le offese più amare.
Â