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Armato di giocattolo a Termini, il pizzaiolo: “Se fossi stato terrorista ne avrei fatti di guai”

Anagni – “Se fossi stato terrorista ne avrei combinate di cotte e di crude”. Lo ha detto Luca Campanile, l’uomo del fucile giocattolo che a Termini ha scatenato il panico, a Skytg24. L’uomo ha anche raccontato che i carabinieri, nel sequestrare il fucile finto già donato al figlio, gli hanno portato un altro giocattolo in regalo.

“Non capisco cosa possa aver fatto il mio cliente per suscitare così tanto clamore e rischiare addirittura una denuncia per procurato allarme”.

Lo ha detto invece l’avvocato Marco Stirpe che ha assistito in questa difficile giornata il pizzaiolo 43enne. “Il mio cliente non ha fatto altro che fare la stessa cosa che fa ogni settimana, prendere il treno per andare ad Anagni e stare con il figlio che vive dai nonni. Visto che oggi era il suo giorno libero in pizzeria, è partito ieri pomeriggio, è entrato in stazione con quel giocattolo in mano passando davanti a militari e ad agenti delle forze dell’ordine. Nessuno gli ha detto nulla. Quel fucile, per altro rotto, perché usato, glielo ha dato un amico e lo stava portando al figlio. E’ salito sul treno e lì il controllore e un esponete delle forze dell’ordine fuori servizio gli hanno chiesto di mostrare il giocattolo, lui lo ha fatto e loro non hanno avuto nulla da ridire. Il mio cliente – ha continuato il legale – è duramente provato da tutta questa vicenda”.

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