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I muscoli del sindaco di Cassino si sono sgonfiati e il cancello all’Albaneta resta chiuso

Cassino – Era il 18 dicembre quando l’amministrazione comunale di Cassino e, il sindaco Giuseppe Golini Petrarcone in prima persona, mostrò i muscoli annunciando: “Abbiamo diffidato formalmente gli organizzatori del Villaggio di Natale dell’Albaneta a rimuovere immediatamente il cancello posizionato sul suolo pubblico”.

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Quei muscoli che sembravano grossi e risolutori di una situazione grottesca e che aveva causato anche un incidente diplomatico con la Polonia, si sono sgonfiati e hanno avuto lo stesso effetto del lupo che soffia sulla casa di mattoni dei porcellini.

Il cancello realizzato da privati sul suolo pubblico è ancora lì: chiuso. Un mese e mezzo. Tanto è passato dalla imperiosa diffida a che la legalità venisse ripristinata. A chi sarebbe mai stata concessa tutta questa indulgenza? Non vorremmo che anche altri, incoraggiati da tanto attendismo, venisse in mente di installare strutture metalliche autonomamente su aree private. Immaginate via Pascoli tagliata in due da un cancello con un tizio che chiede un euro a chiunque volesse superarlo.

Provocazione a parte ci si chiede che cosa abbia fermato il sindaco il quale, inizialmente, sull’argomento era partito come un treno. Domani alle 11, intanto, gli ambientalisti e le associazioni che sull’argomento rivendicano chiarezza, hanno organizzato una passeggiata per la Libertà, verso i monumenti ai caduti polacchi per deporre in quei luoghi dei fiori a ricordo del loro sacrificio. L’affittuario delle proprietà di Montecassino ha diffidato gli organizzatori della iniziativa di domani a non oltrepassare quel cancello realizzato, così come detto dal Sindaco, su terreno pubblico.

La polizia ha fatto sapere all’organizzazione della “passeggiata” di domani che chiunque oltrepasserà quel cancello sarà identificato per permettere all’affittuario di sporgere eventuali denunce. Vuoi o non vuoi, quell’azione risponde ad una forma di intimidazione.

“Non posso chiedere alla gente di rischiare denunce – ha detto Edoardo Grossi rappresentante della Consulta sull’Ambiente di Cassino che ha organizzato l’iniziativa di domani – Andiamo con l’intenzione di portare dei fiori al monumento del Quarto Reggimento Corazzato Scorpion Polacco e vorremmo che le forze di polizia ci aiutino in questo nostro proposito. Speriamo che non siano proprio loro ad impedircelo. Dal Commissariato mi hanno fatto sapere che alle richieste di informazione, l’amministrazione Comunale non si è espressa sulla legittimità o meno di quel cancello, definendola, quindi, a loro avviso una proprietà ‘indefinita’. Eppure ho documenti catastali di ogni tipo per dimostrare che la proprietà privata inizia ben 150 metri dopo il cancello chiuso e che la strada, anche nel tratto in cui è privata, è farcita di cartellonistica della Regione Lazio che indica i monumenti. Come è possibile tutto ciò? Quando ci si deciderà a far chiarezza su questo aspetto? Abbiamo il diritto di calpestare il suolo pubblico e lo rivendichiamo”.

Ermanno Amedei

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