Arce – A 16 anni dall’efferato omicidio di Serena Mollicone, i carabinieri del Ris, per la terza volta ritornano nella caserma dei carabinieri di Arce. Era il giugno del 2001 quando il corpo della 18enne venne ritrovato nel bosco dell’Anitrella dopo giorni di ricerche effettute da centinaia di persone tra carabinieri, polizia, volontari e vigli del fuoco.
Un processo al principale indiziato dell’epoca è finito con l’assoluzione piena dopo il terzo grado di giudizio. Poi altri anni di indagini infruttuose. L’ultima sembrava destinata all’ennesima archiviazione ma la testardaggine del padre della ragazza, Guglielmo Mollicone, del suo avvocato Dario De Santis e del pool che lo affianca composto dal generale Garofano e dalla dottoressa Volpini, insieme alle valutazioni che hanno presentato al Gip, hanno convinto il magistrato a respingere la richiesta di archiviazione avanzata dalla stessa procura. Nella richiesta di supplemento delle indagini avanzata dal pool di Mollicone, oltre all’esame del dna di ulcune centinaia di persone, anche altre indagini di polizia scientifica tra cui, probabilmente quelle che oggi stanno eseguendo i militari del Ris nella Caserma. Al momento, lo ricordiamo, sono indagati il maresciallo Mottola, ex comandante della stazione ai tempi del delitto, il figlio e la moglie. Dall’inchiesta sarebbero usciti l’ex fidanzato della ragazza, la madre di quest’ultimo ed un altro carabiniere. Resta avvolto nel mistero la morte del brigadiere Tuzzi, ufficialmente morto suicida nel corso dell’indagine.
Ermanno Amedei
foto Antonio Nardelli