Frosinone – Circa 320mila vittime militari e 153mila civili è il prezzo in termini di vite umane pagate dal nostro Paese nel corso della Seconda Guerra Mondiale. A distanza di 71 anni, oggi, nella giornata scelta per Festeggiare la Liberazione o la vittoria sul nazifascismo, nelle piazze o di fronte ai monumenti ai caduti, si sono svolte manifestazioni, pronunciati discorsi solenni e deposto corone di fiori. “Bene ricordare la fine della guerra ma vanno ricordati anche e per intero, tutti i sacrifici di chi ne ha pagato il prezzo più altoâ€. Lo dichiara Emiliano Ciotti, presidente dell’associazione vittime delle Marocchinate.
“In poche piazze oggi hanno ricordato cosa è accaduto in comunità come Esperia, Lenola, Campodimele, Castro dei Volsci, comuni al confine tra la provincia di Frosinone e quella di Latina, ma anche in altri comuni della Sicilia e della Toscana. Lì le devastazioni non le fecero certamente i tedeschi o le bombe alleate ma bensì soldati arrivati come liberatori, i Gourmet. Milizie di nordafricani che facevano parte del Corpo di Spedizione Francese che, volontrariamente, si accanivano contro popolazioni inermi saccheggiando, violentando ed uccidendo donne, bambini ed anziani. 60mila sono le vittime di quei liberatori. Ancora oggi si cerca di non ricordare queste tristi vicende della vittoria sul nazifascismoâ€.
Ermanno Amedei