Roma – L’8 aprile davanti al Miur, a Roma, centinaia di assistenti specialistici all’autonomia e alla comunicazione, hanno manifestato per chiedere un tavolo tecnico con il ministro Giannini e il sottosegretario Faraone.
Le richieste del coordinamento degli assistenti sono il riconoscimento del profilo professionale e giuridico e l’internalizzazione da parte del Ministero dell’Istruzione, per garantire stabilità e contratti dignitosi ai lavoratori e le lavoratrici e una reale inclusione scolastica per gli studenti con disabilità .
La manifestazione partecipata e rumorosa è stata animata da numerosi interventi di assistenti che hanno raccontato la propria esperienza lavorativa e di precarietà . Importante la partecipazione di lavoratori e lavoratrici venuti da varie regioni Italiane.
Tanti, anche, gli interventi pervenuti da lavoratrici e lavoratori che, pur non potendo partecipare, hanno voluto mandare la loro testimonianza e il loro contributo.
Diversi gli interventi di docenti di sostegno e di genitori di ragazzi disabili, nonché di realtà solidali come A.L.A., Coordinamento Precari Scuola, Assemblea Coordinata e Continuativa contro la Precarietà ecc.
Una delegazione del Coordinamento è stata ricevuta dal dottor Ciambrone e dal dottor Proietti, responsabili, il primo per l’ufficio disabili del Ministero e il secondo delle relazioni sindacali.I quali hanno dichiarato di essere favorevoli al riconoscimento professionale e giuridico degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, tuttavia hanno rimandato ogni scelta politica al Ministro e, soprattutto al Parlamento, che dovrà legiferare in merito.
I lavoratori e le lavoratrici hanno, però, ribadito al Ministero, la necessità di un incontro politico con il ministro Giannini, e quindi un reale interessamento da parte dei vertici del MIUR e più in generale del parlamento.
Il Coordinamento va quindi avanti con maggior determinazione proseguendo su diversi livelli e promette nuove iniziative di lotta.
L’impegno è quello di non mollare fino al pieno riconoscimento, all’internalizzazione e alla fine della precarietà che, ormai da anni, caratterizza quello che è un lavoro fondamentale per garantire il diritto allo studio di tanti ragazzi con disabilità e di tanti precari che oggi lavorano nella scuola.