Cassino – Giornata di voto per gli italiani per il referendum abrogativo sulla legge che disciplina la normativa sulle trivellazioni in mare per l’estrazione di gas e petrolio, oltre le dodici miglia dalla costa.
Un referendum voluto, per la prima volta, da sette regioni italiane, ma boicottato dal Governo e da molti esponenti politici di primo piano, tra cui l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che hanno sostenuto a chiare lettere l’inutilità di questo referendum invitando gli italiani al non voto, o che l’astensione fosse legittima, con lo scopo preciso di non far raggiungere il quorum del 50% + 1.
Disagi a Cassino ed in molti comuni del Basso Lazio per gli elettori che hanno avuto l’amara sorpresa di doversi recare agli uffici elettorali per cambiare la tessera elettorale. Un fuori programma per molti elettori dovuto all’adeguamento dei seggi alle nuove disposizioni sulla ripartizione per ciascuno di essi del numero di votanti. Per quanto rigurda strettamente i dati sull’affluenza alle ore 12 nella Città Martire avevano votato solo 1795 elettori pari al 6,22%, un dato inferiore alla media nazionale che alla stessa ora era di poco superiore al 8%. Alle ore 19, invece, i votanti si attestavano a 5991 pari ad una percentuale del 18,34% anche in questo caso di molto inferiore alla media nazionale che era di circa il 25%. Il boicottaggio del Governo e le difficoltà per molti elettori di Cassino, nonostante le comunicazioni dei giorni scorsi con comunicati ai quotidiani, applicazioni per smartphone e sui social network, come facebook, non sono bastati a indurre gli elettori della Città Martire a recarsi alle urne. Sicuramente la situazione sarà molto diversa il prossimo 5 giugno in occasione delle elezioni amministrative. Quella sarà tutta un’altra storia, per ovvi motivi!
F. Pensabene