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Caduta di stile del calciatore Mattia Perin. Offese alla Ciociaria. Indignato anche il vice presidente Amata

La “pessima” risposta del calciatore Mattia Perin ad un tifoso del Frosinone Calcio si sta trasformando in un caso. Il portiere del Genoa e della Nazionale Italiana, scrivendo sul suo profilo Instagram una frase davvero poco felice e soprattutto degna di essere rimarcata per la gravità, ha lasciato profondamente dispiaciuta tutta una terra: quella ciociara, ma non solo. Perché di fronte alla leggerezza di tale affermazione tutta l’Italia resta sgomenta. Tornando ai fatti  Mattia Perin, protagonista di una diatriba contro i tifosi ciociari in più occasioni, ha scritto nelle scorse ore sulla piattaforma social la frase che riportiamo “a Vallecorsa cambiò la storia, tuo nonno parla arabo. ..il mio fondo` Littoria”. Il commento in risposta ad un tifoso è stato poi rimosso e il portiere ha postato un messaggio di scuse.
Mattia Perin, originario di Latina, ha fatto riferimento ad una pagina tragica della storia: le marocchinate.
Una ferita della seconda guerra mondiale, il dramma di donne violentate, mutilate, offese dai soldati marocchini. Il dolore di una terra che mai potrà essere messo da parte.
Il calciatore  Perin male, anzi malissimo ha fatto a scendere ad un livello così basso.
Profondamente indignato per la questione anche il vice presidente della provincia di Frosinone, Andrea Amata il quale in una nota scrive:
“  ha commesso una deplorevole provocazione inneggiando ad una pagina buia della storia nazionale. Nella brevità espressiva di un social ha consumato una miserabile violazione del sentimento di un popolo che rivendica ossequioso rispetto per una tragedia il cui ricordo indelebile non può essere oltraggiato da sciocche contese calcistiche.
L’autogol di Perin vanno annoverati fra le flatulenze mentali di chi rumoreggia asinate compiacendosi dell’eco virale della rete e delle appartenenze calcistiche estranee alla storia. Perin chieda con umiltà scusa e si inchini davanti alla sofferenza inenarrabile di chi ha patito la brutalità della storia”.
N.C.

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