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Il Presidente della Repubblica di Polonia a Montecassino per il 72esimo Anniversario della conquista dell’Abbazia

CassinoCommemorato, questa mattina, alla presenza del presidente della Repubblica di Polonia, Andrej Duda, del sindaco di Cassino, Giuseppe Golini Petrarcone, e delle massime Autorità civili e religiose, il 72esimo anniversario della conquista di Montecassino da parte dell’esercito polacco durante l’ultimo conflitto mondiale. Un solenne tributo alle truppe del Generale Anders che con impegno immane ed ingenti perdite di uomini riuscirono a liberare Cassino e il Monastero. Montecassino doveva essere presa perché bloccava agli Alleati la strada per Roma. Ci provarono fallendo il risultato gli inglesi, gurkha e i neozelandesi, tutti respinti dai paracadutisti tedeschi.

Ci riusciranno, al quarto tentativo, i polacchi guidati dal generale Wladyslaw Anders. Furono oltre quattromila trecento i militari polacchi che persero la vita e rimasero feriti in quell’operazione. Lo ha ricordato il sindaco Petrarcone nel suo intervento: “Oggi ricordiamo una delle pagine più significative per la nostra amata Cassino, un ricordo – ha detto il sindaco – che giunge a 72 anni di distanza da quel tragico maggio del 1944, quando le truppe dell’indimenticabile Generale Anders, dopo uno sforzo immane riuscirono a liberare dal nemico i cittadini di Cassino proprio in questo luogo sacro. Conosciamo tutti la storia di quei giorni. Montecassino doveva essere presa perché bloccava agli Alleati la strada per Roma. Da quel momento è nato un profondo legame tra il popolo polacco e la città di Cassino. Un legame che in questi 72 anni – ha continuato Petrarcone – è diventato sempre più forte.

Ogni anno in occasione di questa ricorrenza il mio pensiero va alle parole pronunciate dal Generale Anders il 19 maggio del 1944 quando, dopo la liberazione, salì fino all’abbazia per rendere omaggio ai 4.350 polacchi morti o feriti. ‘Il campo di battaglia – racconterà – offre uno spettacolo tremendo. Cadaveri di soldati, carri armati distrutti, crateri, brandelli di armi e di uniformi, l’odore della putrefazione e, tutt’intorno, il rosso dei papaveri’. Nel cimitero polacco di Montecassino il ricordo del sacrificio di quei soldati polacchi è impresso su un’epigrafe che sovrasta le tombe dei soldati, che testimonia il loro coraggio fino al sacrificio estremo della morte: ‘lottarono per la libertà e lasciarono il corpo all’Italia, il cuore alla Polonia e l’anima a Dio.’ Mai parole più opportune potevano racchiudere una sintesi così perfetta. Furono centinaia di migliaia i soldati uccisi. Mille cinquantadue soldati polacchi sono seppelliti qui a Montecassino. Da quel momento Cassino è diventata città della Pace e forte della sua storia – ha concluso il sindaco Petrarcone – ha saputo risorgere dalle macerie ed ha portato il suo messaggio di pace in tutto il mondo. Un pace che abbiamo l’obbligo morale di difendere con tutte le nostre forze. Mai più guerre, mai più morti. Evviva la pace, evviva Cassino, evviva Montecassino, evviva la Polonia”.
Una giornata di commemorazione per il sacrificio di migliaia di soldati, caratterizzata da un forte spiegamento di Forze dell’Ordine che ha presidiato fin dalle prime ore del mattino i punti nevralgici della città di Cassino dal casello autostradale della A1 fino al centro cittadino con l’ausilio degli elicotteri della Polizia di Stato in volo sui cieli di Cassino.
F. Pensabene

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