“Sono pronto allo scontro per difendere l’acquedotto comunale e tutelare i cittadini. Come possiamo consentire al gestore privato di
entrare in possesso degli impianti, quando da tre giorni a San Michele non c’è una goccia d’acqua? Questa purtroppo è la gestione Acea:maxibollette e servizi scadente. Ho l’obbligo, dunque, di scongiurare che un’altra parte delle nostre importanti risorse idriche cada nelle mani del privato”. Lo ha dichiarato il Sindaco di Cassino, Ing. Carlo Maria D’Alessandro.
“Purtroppo, abbiamo ereditato una situazione disastrosa frutto delle mancanze e delle negligenza di chi ci ha preceduto. I quali hanno anche il coraggio di criticare la battaglia che stiamo facendo senza pensare che, forse, avrebbero dovuto farla loro invece di non costituirsi dinanzi al Tar. Petrarcone ci faccia il piacere di tacere su questo argomento.
La gente di Cassino dovrebbe fare i conti con il cambio del gestore e nelle periferie i residenti sono costretti a rinunciare ad avere orti e giardini curati perché l’acqua costa quasi quanto il carburante. È impensabile che la nostra città , famosa in tutta Europa per il gran numero di sorgenti come nessun altro paese della comunità , sia costretta a cedere questa importante risorsa al privato pagandola a peso d’oro. I disagi e le criticità legate agli impianti nelle zone più periferiche lasciano fin troppo spesso i cittadini senza acqua e con questo caldo è assurdo lasciare famiglie con bambini e anziani con i rubinetti a secco. C è bisogno di manutenzione costante e di attenzione alle esigenze della cittadinanza che paga per servizi che troppo spesso non vengono erogati o se vengono assicurati non raggiungono un livello adeguato. Io ho preso degli impegni con i miei concittadini e non sono disposto a mollare di fronte alle difficoltà . Continuero questa battaglia fino alla fine nell’esclusivo interesse dei cittadini”.
Ha concluso il Sindaco Carlo Maria D’Alessandro.