Colfelice – Sorpresi con la droga prima della consegna. Così due persone, un 46enne ed un 16enne di Avezzano sono stati arretati dai carabinieri della compagnia di Pontecorvo nei pressi del cimitero dove si erano dati appuntamento con i clienti per consegnare dosi di droga. I due sono stati così arrestati per concorso finalizzato alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel contesto delle attività info-investigative volte ad infrenare l’infiltrazione areale di soggetti dediti al traffico di stupefacenti tra la provincia de L’Aquila e il basso frusinate, ieri pomeriggio i militari hanno notato i due corrieri nei pressi del cimitero di Colfelice, luogo abitualmente eletto quale nodo punto di incontro “defilato†adiacente alla Casilina.
Alle ore 14,20 circa, i due erano bordo di una Volkswagen Polo, e sono stati bloccati prima che attuassero una manovra elusiva. A seguito della conseguente perquisizione veicolare è stata rinvenuta e sequestrata la somma contante di 1.500 euro in banconote da 50 euro; involucro in cellophane contenente 45 grammi di marjuana; 4 bustine-dosi, contenenti complessivamente 12 grammi di marjuana; 6 bustine-dosi, contenenti complessivamente 5 grammi di hashish; 3 dosi confezionate con contenitori plastici, contenenti complessivamente 3 grammi di eroina; 55 bustine vuote per il confezionamento delle dosi; un bilancino elettronico di precisione.
Determinante è risultato l’effetto sorpresa poiché i soggetti arrestati non si aspettavano che i militari li stavano monitorando.
Considerando le dinamiche accertate, è stata sequestrata anche la macchina con la quale erano arrivati dall’Abruzzo peraltro risultata senza assicurazione e condotta dall’adulto sprovvisto di patente di guida. La perquisizione domiciliare eseguita nei confronti del 41enne ha consentito il rinvenimento di un proiettile per pistola semiautomatica cal. 45.
Gli arrestati, contestualmente segnalati per l’applicazione della misura di prevenzione del Foglio di via Obbligatorio, aderendo alle disposizioni impartite dalle competenti Autorità Giudiziarie, venivano rispettivamente associati alla Casa Circondariale di Cassino e al centro di prima accoglienza di Roma.