Corato – Passerà alla storia come il 12 luglio nero per i trasporti in Italia. La tragedia ferroviaria in Puglia il cui bilancio tragicamente catastrofico e purtroppo ancora non definitivo, ha numeri da brividi: 23 morti e oltre 50 feriti di cui alcuni gravissimi.
L’impatto frontale tra i due treni che si sono trovati l’uno di fronte all’altro sull’unico binario è stato devastante. La piana tra Andria e Corato  solcato dai convogli della Ferrovia del Nord Barese, per centinaia di metri nel luogo dell’impatto, sono un cumulo di lamiere e sofferenza.
Da questa mattina alle 11, le operazioni di soccorso non sono ancora concluse. Tra i morti e i feriti ci sono ferrovieri, turisti, pendolari, giovani, anziani e anche bambini. Le lamiere non hanno avuto pietà per nessuno.
L’emergenza è scattata immediatamente catapultando nella zona di campagna, attraverso sentieri, stradine, passando per uliveti e campi, tutti i mezzi di soccorso a disposizione di ogni forza dello Stato. Mentre decine di squadre di vigili del fuoco arrivate anche da fuori Regione estraevano corpi mutilati e gente agonizzante, gli operatori dell’emergenza sanitaria del 118, con ambulanze o elicotteri facevano da spola con gli ospedali più attrezzati.
Poi sarà la volta delle indagini per individuare le responsabilità , su chi viaggiava quando doveva essere fermo, su chi doveva dare segnali di stop e non lo ha dato. Ma questa è un’altra storia. Adesso è il momento del dolore e della conta delle vittime che, purtroppo, ancora non è definitiva.
Ermanno Amedei