Amatrice – Le prime colonne partite dalla provincia di Frosinone per portare aiuto alle popolazioni del reatino colpite dal sisma di questa notte hanno trovato uno scenario apocalittico. Le prime difficoltà si sono manifestate già a circa 19 chilometri da Amatrice, uno dei centri più colpiti dal sisma. I nostri inviati riferiscono che prima di poter arrivare nel centro del comune bisogna effettuare una deviazione a causa della chiusura di un ponte. Impressionante è, però, quello che appare agli occhi di chi è riuscito a raggiungere il centro della città reatina. “Amatrice è distrutta – dice testimone – è crollato anche l’albergo Roma che ieri era pieno di turisti perché ieri c’era festa ad Amatrice. Ballava tutto si sono aperte le pareti’ crollato il pavimento. La mia vicina di casa siamo andati a riprenderla al piano di sotto”. I mezzi vengono fermati a 5 km dal centro anche quelli di soccorso. Ad Amatrice si accede solamente a piedi. La città è popolata solo dai soccorritori, dai feriti, dai parenti che cercano i cari tra le macerie. Elicotteri e ambulanze sono in continuo via vai. Nella struttura religiosa “Ancelle del Signore don Minozziâ€, residenza femminile per anziani, ci sono alcuni feriti, ma preoccupano le sorti di sette persone che risultano scomparse. La struttura si è letteralmente sgretolata. Difficile arrivare nel centro della cittadina. “Di qui non si passa – dice uno della Protezione civile locale – è tutto pericolante e proprio qua sotto – ci indica un cumulo di macerie, in viale Grifoni- ci sono due persone sepolte”. Ci sono ruderi dai quali penzolano lenzuola e tovaglie annodate usate dai disperati prigionieri delle abitazioni crollate, per scendere dai piani alti. In via Grifoni centinaia di soccorritori attendono che i tecnici con un apparecchi riescano a captare segnali di vita sotto le macerie.
Ermanno Amedei
Foto: A. Nardelli