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Troppa burocrazia e troppe tasse, niente nonno sitter e gli anziani restano a casa

Dall’Italia – Lasciarli soli a casa o rinunciare ad una gita fuori porta; chiedere ad amici o parente la cortesia di far loro compagnia mentre si va a lavoro, sono solamente alcune delle tantissime situazioni che si trovano a vivere le famiglie che comprendono un nonno o una nonna.

Poco avvezzi ad uscire di casa, rifiutano passeggiate al mare o in montagna e il resto della famiglia va portando con se la preoccupazione, o decide anche di non andare. Per questo sembrava prendere piede un servizio nuovo: il nonno sitter. Strutture per anziani che si organizzavano per accogliere, anche per poche ore, persone anziane così come le ludoteche si occupano di bambini e così come per i bambini, gli anziani tornano alle loro case non appena rientrano i parenti. Un servizio sicuramente utile ma strozzato dalla burocrazia.

“Lo abbiamo fatto per due anni – sostiene una imprenditrice titolare di una struttura per anziani – il progetto prevedeva che gli anziani fossero impegnati  in varie attività quali musicoterapia, ginnastica, lettura o altro. Ma la burocrazia e le tasse sono eccessive. Ottenere permessi e autorizzazioni è ancora più complicato e difficile di quelli per residenze per anziani. Il gioco non vale la candela anche se erano tanti quelli che ci chiamavano e ci chiamano ancora per poterne usufruire”.

Insomma la burocrazia lascia i nonni a casa.

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