Cassino – Da questa mattina il commissario ad acta, Ernesto Raio, è in Comune per l’epilogo della vicenda che vedrà la consegna dell’acquedotto cittadino ad Acea. A Piazza De Gasperi, il prefetto Ernesto Raio sta procedendo agli ultimi atti che formalizzano la consegna ed il passaggio della gestione dal comune di Cassino alla multinazionale romana dell’acquedotto. Del resto le formalità di questa mattina, suggellano un capitolo indecoroso di una vicenda che ha avuto il suo massimo nella Consulta dei sindaci di qualche settimana fa, quando i Primi cittadini dei novantuno comuni non sono riusciti a trovare un accordo sulle tariffe, nonostante le sei ore di riunione in Provincia. Una vicenda che si commenta da sola. Ognuno ha tirato l’acqua al proprio mulino, è proprio il caso di dirlo, dove a rimetterci saranno solo i cittadini di Cassino e degli altri comuni che vedranno le loro bollette lievitare in modo esponenziale a fronte di un servizio pessimo da parte della multinazionale romana. Lo sanno bene, del resto, i residenti delle frazioni cassinati di Sant’Antonino, Cappella Morrone, San Michele, tanto per citarne alcune, rimaste con i rubinetti a secco in tre giorni di caldo torrido. Il vero problema è a monte e riguarda tutti i governi che se ne sono infischiati della volontà popolare, quella di oltre 26 milioni di italiani, espressa in modo inequivocabile con un voto che sanciva l’acqua bene pubblico. In altri termini, Acea ora sarà libera di utilizzare il secondo patrimonio idrico europeo a suo piacimento, con buona pace dei cittadini di Cassino che ne sono i legittimi proprietari, in barba alle disposizioni ed alle deroghe previste dalla legge 221/2015.
F. Pensabene