Cassino – Parte della Consulta dell’ambiente di Cassino ed alcuni amministratori hanno fatto un sopralluogo, ieri, nei luoghi in cui gli ambientalisti hanno denunciato la presenza del fenomeno “dell’acqua rossa“. Il territorio è al confine tra il comune di Cassino e quello di Sant’Elia Fiumerapido, e risulta essere un’area interessata anche da discariche abusive di materiali di ogni genere. Ne da notizia con un comunicato stampa il vice Console del Touring club Edoardo Grossi.
“Ieri pomeriggio, il comune di Cassino, nelle persone del vice Sindaco Carmelo Palombo e dell’assessore all’ambiente, Dana Tauwinkelova, unitamente ad alcuni membri della Consulta dell’ Ambiente, Salvatore Avella, Francesco Altieri ed Edoardo Grossi, hanno effettuato un sopralluogo in via del Lago, traversa Lenze, dove il 16 aprile scorso, venne rinvenuto, nei canali di scolo dei terreni, in una vasta area,  di circa un milione di metri quadri, a confine di Sant’Elia Fiumerapido,  del liquido inquietante rossastro. Sottoposto nei mesi scorsi ad analisi, da parte dell’ARPA Lazio, è stato provato che si tratta di rifiuti di tipo industriale. I componenti dell’amministrazione si sono resi conto, di persona,  della gravità della situazione , dove ancora oggi si coltivano ortaggi.
La settimana prossima verrà convocata  la Consulta dell’Ambiente, per discutere del disastro ambientale in atto, ed emanare eventuali ordinanze a tutela della salute pubblica! L’area è interessata da abbandono di rifiuti speciali, quali pneumatici, fili elettrici, rifiuti tossici, quale amianto ed altri inquinanti non identificati, e quasi tutti i canali di scolo dei terreni, interessati dai rifiuti di tipo industriale. Gli amministratori hanno promesso che si attiveranno, di concerto con la Consulta dell’Ambiente, per individuare i proprietari dei terreni, che verranno convocati,  per procedere successivamente alle bonifiche.  Abbiamo rinvenuto, nella fitta vegetazione, un muro in pietra che probabilmente era la paratia del mulino del 1200, attualmente dimora di un noto architetto. Proporremo alla prima  riunione dell’organo del comune di Cassino, di recuperare l’intero manufatto per riportarlo interamente alla luce”.