Cassino – Mai tanta fibrillazione a Cassino dopo il rinnovo di una amministrazione comunale. I ricorsi dopo le sentenze delle urne sono quasi fisiologiche, ma questa volta sembrano avere uno spessore diverso. Due sono i filoni che minano la validità delle elezioni del 5 giugno. Una di tipo amministrativo impugnata dinnanzi al Tar del Lazio riconducibile alla presenza dello stesso candidato su più liste e l’altra, di tipo penale di cui si sapeva ma non in maniera ufficiale, di una indagine svolta dalla Procura della Repubblica relativamente a presunte schede elettorli contraffatte a vantaggio di un candidato non eletto. L’iniziativa degli inquirenti di acquisire tutte le schede elettorali e tutti i verbali dei seggi avrebbe una spiegazione solamente nel voler ricontare e verificare se le schede irregolari sono riconducibili solamente a quelle che hanno espresso la preferenza al candidato non eletto e gia oggetto di indagine, o se lo stesso sistema riguarda anche altre schede e, quindi, altri candidati. Insomma la sensazione è che la procura di Cassino stia indagando su quello che potrebbe essere un “sistema”, magari ben congegnato, di taroccare le elezioni comunali nella città Martire. Stessi candidati in più liste e schede elettorali irregolari, certamente, ad oggi non si può ritenere quella del 5 giugno, una tornata elettorale cristallina. Ermanno Amedei