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Bustarelle da duemila euro per l’invalidità civile. Arrestato dipendente Asl

 

ViterboArrestato per concussione nel viterbese, dipendente della Asl che “oleava” le pratiche per l’ottenimento del riconoscimento di invalidità civile. Lo hanno scoperto i Finanzieri della Compagnia di Viterbo, nella mattinata di ieri, arrestando in flagranza di reato, per concussione, il dipendente impiegato presso un ufficio di medicina legalecommissione invalidi civili, di una sede distaccata della Tuscia, mentre intascava una busta contenente la somma di 1000 euro.

Il denaro intascato, rappresenta la seconda trance di complessivi 2000 euro che l’impiegato infedele aveva preteso ed ottenuto, per il buon esito di una domanda volta all’ottenimento di invalidità civile per grave malattia.

L’ indagine, diretta dalla Procura di Viterbo, ha avuto inizio alcuni mesi fa, a seguito di una denunce sporta da un cittadino viterbese che, dopo aver presentato all’ASL di Viterbo una richiesta di ottenimento di invalidità per il proprio genitore, affetto da una grave malattia oncologica, veniva avvicinato dal predetto funzionario, il quale richiedeva, per il buon esito della domanda, l’illecita dazione di 2.000 euro.

Dopo aver ottenuto metà dell’importo richiesto, all’atto dell’istruzione della pratica, il dipendente A.S.L. era in attesa del saldo della somma, a beneficio ottenuto.

L’attività investigativa svolta dai Finanzieri, ha consentito, tra l’altro, di individuare il luogo ed il momento della seconda dazione, avvenuta nella mattinata del 19 settembre. Sul posto, quindi, i militari delle Fiamme Gialle hanno predisposto un servizio di pedinamento ed appostamento che ha fatto scattare, al momento della consegna della “seconda rata” di 1000 euro, l’arresto del funzionario ASL. Sono tuttora in corso le attività investigative volte alla completa ricostruzione delle metodologie operative illecite poste in essere dall’arrestato, l’identificazione di altri possibili responsabili nonché l’individuazione e l’approfondito esame di tutti i fascicoli riguardanti medesime domande, dallo stesso “istruite”, al fine di verificare l’esistenza di ulteriori vittime.

Il dipendente ASL, dopo essere stato interrogato dal P.M. titolare dell’indagine della Procura di Viterbo, è stato posto agli arresti domiciliari.

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