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Pedaggio per accedere all’Albaneta di Montecassino, la passeggiata sulla Cavendish Road rischia di saltare

Cassino“Alla riscoperta della Cavendish Road”, la manifestaziuone che ha contribuito a riscoprire quello che è un vero “monumento storico” quest’anno rischia di non svolgersi tanto che Angelo Fardelli, presidente dell’associazione che la organizza, la “Cassino città per la Pace”, ha annunciato di aver congelato l’appuntamento di domenica prossima a causa di una inaspettata richiesta di danaro, come pedaggio, giunta dall’affittuario delle terre dei Monaci Benedettini dell’Albaneta. L’annuncio arriva con un comunicato stampa che riceviamo e pubblichiamo.
La Cavendish Road fu costruita dai genieri neozelandesi durante il conflitto mondiale e fu percorsa dai cairesi e dalle famose “parrelle”, le donne di Caira che trasportavano le attrezzature, il cibo e l’acqua in testa per i loro uomini che ricostruivano Montecassino, ed è stato per decenni sentiero religioso in occasione della Pentecoste. Da oggi, per percorrere la Cavendish Road, si paga un dazio. A chiederlo all’Associazione Cassino città per la Pace che per il quarto anno consecutivo ha organizzato la camminata “Alla riscoperta della Cavendish Road”, è l’affittuario della strada e di altri beni storici e naturalistici appartenenti all’Abbazia di Montecassino. “Non possiamo cambiare lo scopo dell’iniziativa – spiega il Presidente dell’Associazione Angelo Fardelli – Siamo una Onlus e non ci muoviamo a scopo di lucro. Non possiamo quindi chiedere denaro alle cinquecento persone che anche quest’anno si sono iscritte, per pagare l’accesso ad un sentiero che da sempre rappresenta un monumento storico e naturalistico e che grazie alla nostra e ad altre associazioni del territorio, è stato riscoperto, ripulito e riportato alla luce”. Locandine pronte, richiesta di autorizzazione all’Abbazia inviata, evento già ampiamente pubblicizzato sui canali on line, inviti all’Ambasciata Polacca arrivati con tanto di risposta positiva, patrocini gratuiti dal Comune di Cassino, dal Consiglio regionale del Lazio, dalla Camera di Commercio, iscrizioni già effettuate, organizzazione e logistica pronte. “Abbiamo chiesto già cinque euro a persona per il pranzo, un primo un secondo e un contorno con una bottiglietta di acqua più l’assicurazione a persona. Si tratta di spese vive, reali, materiali. Collaboriamo con altre associazioni storiche e abbiamo ricevuto il contributo materiale di alcune attività commerciali che abbiamo ringraziato sulla locandina. L’organizzazione e la logistica sono complesse e necessitano di tanto impegno – spiega Angelo Fardelli – Pagare un pedaggio per arrivare al monumento Polacco al quale deporre dei fiori come facciamo da tre anni, ci sembra una richiesta assurda e che non ha ragione di esistere. Ringraziamo il Comune di Cassino per averci dato il patrocinio gratuito e lo invitiamo a ragionare su questa vicenda. Su quella strada c’è ancora a terra il sudore dei nostri genitori e dei nostri nonni che l’hanno percorsa per ricostruire Montecassino, oltre al sangue di chi ci ha lasciato la vita per dare un futuro a tutti noi. Non concepiamo assolutamente la richiesta di dover pagare. Credo che già noi cassinati abbiamo pagato abbastanza e queste iniziative, come la camminata lungo la Cavendish Road, servano proprio a rilanciare in ogni occasione il monito della pace”. L’Associazione si scusa quindi con tutti i cinquecento iscritti che anche quest’anno erano pronti per percorrere il sentiero immerso nei boschi che dalla località Monacato di Caira arriva fino a Montecassino. “Ci dispiace tantissimo, ma non possiamo pagare un pedaggio dopo che abbiamo ripulito il sentiero e da tre anni lo abbiamo riportato alla luce e fatto conoscere a tutti, compresi gli stesso cittadini di Cassino che non erano a conoscenza di un monumento di così grande valore storico. Per ora “congeliamo” la camminata”. L’evento è dunque sospeso. Il 9 ottobre, nessun dazio invece per percorrere il Tratturo dei pellegrini da Olivella a Valleluce con il patrocinio del comune di Sant’Elia Fiumerapido e pranzo a Olivella”.

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