Cassino – La passione per le armi, anche da collezione, costa caro ai Cassinati. Il territorio su cui si sono svolta tra le più cruente della battaglie della Seconda guerra Mondiale, nonostante siano passati più di 70 anni, continua a restituire residuati bellici di ogni tipo che, se recuperati e non consegnati alle forze dell’ordine, costano fino all’arresto.
Lo sanno bene le sette persone arrestate dall’inizio dell’anno dai carabinieri della compagnia di Cassino impegnati da tempo su disposizione del comandate provinciale, il colonnello Giuseppe Tuccio, in una vasta operazione di controllo tra i possessori di porto d’armi. Spesso gli arrestati, alle armi dichiarate, accompagnano illegalmente altri pericolosi ordigni o munizionamenti irregolari o non denunciati. E’ il caso del 52enne di Cassino, regolare possessore di porto d’armi uso caccia trovato in possesso di un caricatore per fucile “Kalashnikovâ€, una cartucciera contenente 39 cartucce calibro 12,07×99 e 4 cartucce calibro 7,62x54R MFS, risalenti al 2° conflitto mondiale ed illegalmente detenute, nonché 3 cartucce calibro 20 a palla, 34 cartucce calibro 12 a palla e 26 cartucce calibro 30,06, munizionamento per armi comuni da sparo che l’uomo non aveva denunciato all’Autorità di Pubblica sicurezza. Per lui è scattato l’arresto.
Ermanno Amedei