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Le opere dello scultore Szymon Oltarzewski esposte nell’ambasciata di Polonia a Roma

Roma – Si chiama “Alienante” la mostra delle opere dello scultore polacco Szymon Oltarzewski esposte nell’ambasciata polacca a Roma.  Opere venute alla luce da grandi blocchi di marmo. Opere che portano l’eco di forme organiche, che ricordano cellule, corpi e alludono a essi, con movenze morbide e superfici lucide.

Sono di forte impatto le sculture di Szymon Ołtarzewski, esposte nei saloni della rappresentanza diplomatica polacca e che sono state realizzate dall’artista nell’arco degli ultimi tre anni. Tutte rigorosamente in marmo, materiale con cui Ołtarzewski lavora da tredici anni: da quando, per stare a contatto diretto con questo materiale nobile, è venuto a vivere a Pietrasanta, in Toscana. Come, prima di lui, già fece Igor Mitoraj, il grande scultore scomparso due anni fa, di cui la spettacolare mostra postuma a Pompei è stata inaugurata nel maggio scorso dal presidente italiano Sergio Mattarella.

“Si è creato un rapporto con il marmo grazie al quale riesco a dialogare con la materia senza un progetto predefinito” spiega l’artista. “La mia ricerca vuole esprimere forme organiche al primo impatto familiari, ma nello stesso tempo distaccate dalla realtà, inusuali. Forme inesistenti che nei lunghi mesi di lavoro man mano prendono vita, spesso cambiando completamente concetto iniziale. Davanti a ogni nuovo blocco di marmo mi sento come se partissi per una nuova avventura”.

Le sculture presentate in mostra hanno un fascino quasi architettonico, tanto da apparire come scheletri di strutture complesse o di forme di vita che non appartengono al mondo conosciuto. Da qui anche il titolo della mostra, “Alienante”. Un titolo che da un lato rimanda all’alieno, visto non solo come organismo proveniente da un pianeta diverso dal nostro, ma anche inteso nel suo senso etimologico più stretto, cioè di “altro, estraneo al nostro quotidiano”. Dall’altro vuole riportare lo spettatore a una dimensione di alienazione, intesa come condizione dell’estraniarsi da sé, come tappa necessaria del divenire dell’essere e dello spirito.

La mostra è nata grazie all’iniziativa dell’ambasciatore Tomasz Orłowski che così racconta l’incontro con l’artista:  “Al mio primo contatto con l’opera di Szymon Ołtarzewski nella galleria Aria Art Gallery a Firenze sono stato colpito e sedotto dalla sua forza espressiva. L’artista ci presentava opere con forme morbide, delicate e quasi privato di peso, come un pezzo di tessuto scolpito in una materia dura, fredda ed esigente. È come se lo scultore esprimesse un mondo deperibile in una materia inalterabile. Visitando quella mostra ho avuto tre richiami immediati, molto personali. Il primo, la lettura giovanile del libro sulla vita di Michelangelo, La pietra e la sofferenza di uno scrittore ceco poco conosciuto, Karel Schulz: «L’intero contenuto della vita è racchiuso nel cuore dell’uomo. La scultura non costituisce soltanto la dominazione della materia, ma la rappresentazione della vita interiore, l’esplosione della tensione, lo slancio del fuoco dell’anima, qualcosa che deve essere esternato e prendere forma se l’artista deve vivere in eterno».  Il secondo richiamo si riferiva al mondo immaginario e strano, creato dal pittore svizzero surrealista Hans Ruedi Giger per Alien, famosissimo film di fantascienza di Ridley Scott. D’altronde, intitolando la sua mostra “Alienante”, Ołtarzewski non ha cercato di nascondere il suo fascino per quel mondo abitato da creature sensuali e irreali. Mondo che trova certamente le sue ispirazioni anche nelle pitture di Dalì. Il terzo richiamo, infine, a Igor Mitoraj, il grande scultore polacco, vissuto a Pietrasanta, come Ołtarzewski. Ambedue gli artisti hanno fatto la scelta di creare le loro opere utilizzando il materiale più nobile, il marmo di Carrara, un materiale esigente che richiede la più alta abilità artistica”.

Dal quale Ołtarzewski ha creato un mondo artistico che, come scriveva Schulz, “non costituisce soltanto la dominazione della materia, ma la rappresentazione della vita interiore”.

Le opere rimarranno nella sede dell’Ambasciata fino alla fine di novembre.

Szymon OÅ‚tarzewski è nato a Lesko in Polonia nel 1977. Laureato in ingegneria dell’ambiente e delle risorse presso l’università di Opole, dal 2003 vive a Pietrasanta dove inizia a lavorare in diversi studi di marmo e formatura. Espone per la prima volta le sue opere al pubblico nel 2009 nella personale “NON TOCCARE” presso la Aria art gallery di Pietrasanta, tuttora il suo punto di riferimento in Italia.

Dal 2010 è membro della Royal British Society of Sculptors.

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