Frosinone – Gli agenti della sicurezza privata hanno interrotto il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani mentre parlava, nella tarda mattinata sul palco del Multisala Sisto.
L’argomento è quello spinoso dell’acqua e quello odierna era un incontro promosso dalla Camera di Commercio presieduta da Marcello Pigliacelli che si sperava potesse essere pacificatore tra i sindaci che chiedono di estromettere Acea della gestione del servizio idrico in provincia, e la stessa Acea.
Ottaviani è il capofila dei sindaci che chiedono un ritorno alla gestione pubblica dell’acqua e durante il suo intervento, è stato avvicinato da due agenti della vigilanza privata che lo hanno invitato a scendere dal palco. Attimi di tensione in cui si è rischiata la bagarre tra il sindaco e il presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli che ha motivato l’intervento delle guardie con la lunghezza eccessiva dell’intervento del sindaco.
Di corto circuito istituzionale parla il sindaco Ottaviani.
“Il presidente di un ente pubblico, la Camera di commercio di Frosinone, manda due agenti della vigilanza privata a tentare di portare giù dal palco, mentre stava parlando, il sindaco del capoluogo perché, evidentemente, stava portando avanti le ragioni dei cittadini, rispetto agli inadempimenti del gestore idrico. E già questo sarebbe sufficiente per mettere in crisi il principio di cordialità istituzionale tra gli enti dello Stato. Dopo qualche minuto, però, per chiudere in bellezza l’esaltazione del proprio concetto di democrazia sui generis, sempre il presidente della Camera di commercio si rivolgeva ad alta voce ad alcuni presenti in prima fila, affinché lo sentisse il sindaco del capoluogo, con l’espressione ‘Se questo riparla, lo gonfio di botte’, senza rendersi conto che un sindaco, seppure di un altro orientamento politico, rimane pur sempre il rappresentante del territorioâ€.  Infine, ha aggiunto Ottaviani: “La battaglia legittima che stiamo conducendo per tutelare i nostri cittadini, rispetto agli inadempimenti di Acea, è sicuramente prioritaria e supera l’amarezza della constatazione della bassezza del livello istituzionale a cui alcuni tentano di far scendere la nostra provincia, in pubblico e, purtroppo, anche in giro per l’Italia. Non importa se la durata del nostro mandato è di cinque, di dieci anni o anche di un giorno soltanto, poiché nella vita di tutti i giorni, oltre all’attività amministrativa continuiamo a lavorare quotidianamente per rimanere saldamente ancorati al mondo del reale. Importa, piuttosto, il grado di sensibilità sociale che riusciamo a interpretare, rispetto al comune sentire della cittadinanza. E la sensibilità sociale, purtroppo, fa parte del patrimonio genetico di ognuno di noi, – conclude il sindaco rivolgendosi quasi certamente a Pigliacelli – non la insegnano neppure sui banchi di scuola, ed ha una caratteristica particolare: non è in venditaâ€.
Ermanno Amedei