Ferentino – Gli operai lavoravano a nero e percepivano il sussidio di disoccupazione, mentre il datore di lavoro risparmiava sugli oneri contributivi.
Delle quattro parti della vicenda, due ci guadagnavano: lavoratori e imprenditore; una ci rimetteva pesantemente: l’Inps;Â la quarta ha scoperto il malaffare e denunciato truffatori ed evasori: la Guardia di Finanza.
Il sistema di truffa ed evasione dagli oneri contributivi è stato scoperto dai finanzieri del comando Provinciale di Frosinone che hanno calcolato un danno per l’istituto di previdenza per circa 170mila euro.
Le indagini sono partite a seguito di una verifica fiscale eseguita nei confronti di una società operante nel settore della fabbricazione di mobili, con sede a Ferentino, nel corso della quale i miliari della Brigata di Anagni hanno individuato dieci persone che svolgevano la propria attività lavorativa presso l’azienda pur non essendo regolarmente assunte.
Lavoro nero? Si, ma non solo. Gli accertamenti eseguiti dai Finanzieri hanno scoperto che il datore di lavoro prima assumeva regolarmente i dipendenti e, a distanza di qualche mese, li licenziava ma solo sulla carta perché di fatto gli stessi continuavano sempre a lavorare in azienda.
Dunque, uno stratagemma che andava bene ad entrambe le parti: all’imprenditore perché gli permetteva di ridurre i costi di lavoro, evadendo soprattutto gli oneri contributivi; al dipendente perché gli consentiva di percepire sia l’indennità di disoccupazione sia i compensi corrisposti “in nero†dal datore di lavoro.
Le somme illecitamente percepite dai lavoratori, in un arco temporale che va dal 2012 al 2015, ammontano complessivamente ad oltre 170.000 euro, di cui 94.000 euro per indennità di disoccupazione e oltre 76.000 euro per “assegni sociali†corrisposti in favore di dipendenti considerati “soggetti bisognosiâ€.
Al termine delle indagini sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Frosinone 10 soggetti, tra i quali anche il rappresentante legale della società , per le ipotesi di reato di “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato†(art. 316-ter c.p.) e di “truffa ai danni dello Stato†(art. 640 c.p.). Inoltre, tutti i soggetti sono stati segnalati all’Inps per il recupero delle somme illecitamente percepite.