Il maestro Maurizio Turriziani al Rotary club Frosinone.
13 Novembre 2016Frosinone – Direttore dell’Orchestra di Camera di Frosinone (in molti lo avranno applaudito, alcuni giorni fa, al Nestor, in “Concerto per Marcoâ€, iniziativa benefica dedicata a Marco Santarelli e a tutte le vittime del terremoto), il maestro Maurizio Turriziani è una delle eccellenze del territorio: contrabbassista, dopo gli studi al “Reficeâ€, si è perfezionato a Londra, Vienna e New York.
Ospite abituale delle più importanti sale da concerto di tutto il mondo, ha collaborato e stretto rapporto di amicizia con alcune delle più grandi personalità , come Leonard Bernstein, Daniele Paris, Ravi Shankar, Ennio Morricone (che ha dedicato a lui la composizione originale intitolata “Braevissimoâ€), Cecilia Gasdia, Uto Ughi. Il maestro (di cui qui, per brevità , è stato riportato solo un estratto del lunghissimo curriculum) è stato ospite, nei giorni scorsi, del Rotary club Frosinone, con un appassionante intervento sullo stato dell’arte musicale, in Italia, da cui è scaturito un vivace dibattito tra i soci dell’associazione.
“I musicisti, in Italia, vivono una situazione illogica – ha spiegato il maestro dopo essere stato introdotto alla platea presente dal presidente del club, Pietro Raimondi – siamo più penalizzati che ignorati, in realtà . Lo Stato ha preferito investire nella formazione, tralasciando la produzione: i ragazzi, dopo aver compiuto gli studi, non hanno sbocchi professionaliâ€.
Turriziani ha ripercorso le tappe che hanno condotto all’istituzione del Conservatorio di Frosinone, ricordando anche la figura di Daniele Paris e puntando il dito contro la scarsità di enti in grado di proporre il repertorio sinfonico in Italia. “Ciò che accade in questo Paese è paradossale: eppure, il linguaggio musicale parla la nostra lingua. La notazione musicale fu codificata da Guido D’Arezzo, i metronomi sono scritti in italiano.
Stradivari definì e codificò degli strumenti – violini, viole, violoncelli – che, da allora, non sono stati oggetto di evoluzione, perché perfetti. Siamo depositari della più grande tradizione mondiale di liuteriaâ€. Turriziani ha sottolineato come la musica insegni “la sussidiarietà . Quando si suona insieme, bisogna aiutarsi l’un l’altro, perché se chi ci sta accanto commette un errore, tutti rischiano di sbagliareâ€, concludendo così: “La musica è un grande investimento per l’Italiaâ€.