Cassino – Il primo dei tre gradi di giudizio lo ha condannato all’ergastolo.
Carmine Di Bello, accusato del duplice omicidio dei fratelli Mattei di Castelforte, è stato giudicato colpevole e meritevole della massima pena prevista dal sistema Giudiziario italiano.
Ieri pomeriggio, in Corte di Assise a Cassino, è stato condannato anche al pagamento di tre milioni di euro alle famiglie: circa 600mila euro per vedova e 200mila per figlio.
Amilcare e Giuseppe Mattei, trovarono la morte nella notte tra il 6 e il 7 novembre 2014, all’interno della loro cava estrattiva a Coreno Ausonio.
La trappola fotografica nascosta nell’impianto, aveva segnalato la presenza di qualcuno, forse lo stesso che da tempo svuotava i serbatoi di gasolio dai mezzi. Uscirono di casa da Castelforte in piena notte e i loro corpi vennero ritrovati la mattina dagli operai vicino a quello agonizzante di Carmine di Dello.
Dopo alcune settimane di coma, il sopravvissuto si riprese e venne incriminato per i fatti per i quali ieri è stato condannato. Una sentenza a cui lui ha assistito arrivando a Cassino da Rebibbia, a bordo di una ambulanza.
Inevitabili i momenti di soddisfazione per i parenti delle vittime la cui tensione è stata alleggerita dalle parole del presidente della Corte anche se, tutti lo sanno, quella di ieri è solamente il primo dei tre gradi di giudizio a cui i legali di Di Bello certamente faranno appello.
Ermanno Amedei