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Dall’Indonesia alla Ciociaria, anche a Frosinone pesci e coralli sequestrati a Fiumicino

Roma – Un traffico di pesci e coralli importati illegalmente dall’Indonesia e trasportati in modo disumano è stato scoperto dai Finanzieri e dalla Forestale a Fiumicino che ha denunciato sei persone.

Ben 25mila esemplari di pesci e 1,8 tonnellate di coralli vivi delle specie più protette, sono stati sequestrati a Fiumicino poco prima che venissero distribuiti ai commercianti di 32 negozi del centro sud Italia. Tra questi due negozi di Frosinone e tre di Pomezia. Catalaphyllia, Euphyillia, Fungia, Scolymia, Welisophyllia erano i tipi di coralli ed Acanthurus Leucosternon, Pomacantuhs Imperator, Heniochus Acuminatus, Lion Fish, Lysmatadebelius, erano gli esemplari di pesci strappati via dalla barriera corallina. Valore complessivo di quelle vite relegate in sacchetti di plastica con acqua appena sufficiente a mantenerli in vita era circa 250 mila euro. Ciascuno sarebbe costato tra i 60 e i 100 euro a ignari clienti che avrebbero dovuto assistere alla loro morte in pochi giorni per via dello stress accumulato dagli animali nel viaggio disumano.

A sequestrare tutto è stata la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma e dal Servizio CITES del Corpo Forestale dello Stato, coordinati dal Sostituto Procuratore Mirko Piloni della Procura della Repubblica di Civitavecchia. L’indagine è partita dal controllo di alcune spedizioni in arrivo dall’Indonesia e da Singapore apparentemente regolari, in quanto corredate dalla documentazione doganale e dalle certificazioni CITES necessarie per l’importazione nel territorio di San Marino. I pesci e i coralli, però, grazie alla compiacenza di un grossista di Monterotondo (RM), non sarebbero mai arrivati all’azienda di San Marino destinataria della spedizione, ma dirottati su tutto il territorio nazionale, in violazione delle procedure previste dalla normativa di settore italiana ed internazionale, tra cui la Convenzione di Washington che tutela le specie di flora e di fauna in via di estinzione, alle quali appartengono la maggior parte di quelle sequestrate. Per questi motivi, i 6 presunti responsabili, compreso il titolare della società di vendita all’ingrosso di Monterotondo, sono stati denunciati, a vario titolo, per i reati di maltrattamento di animali, violazioni alle leggi e regolamenti inerenti l’importazione e commercializzazione di specie animali protette dalla Convezione di Washington, nonché contrabbando aggravato.

I Finanzieri del Gruppo di Fiumicino, infatti, coadiuvati dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato, dopo aver seguito il camion carico di coralli e pesci, hanno appurato che il modus operandi del gruppo criminale prevedeva lo smistamento degli esemplari proprio nei pressi dell’area Cargo City di Fiumicino, in un anonimo piazzale. Gli animali avrebbero così continuato il loro viaggio in diverse destinazioni sul territorio italiano, senza il minimo rispetto delle procedure inerenti il trattamento e la movimentazione di fauna tropicale, con il rischio di ulteriori inutili sofferenze per le delicate specie trasportate. Le indagini sulla documentazione contabile, di trasporto e veterinaria, hanno consentito di individuare i reali destinatari degli esemplari protetti, in particolare negozi di acquariologia in provincia di Ravenna, Latina, Roma, Frosinone, Pescara, L’Aquila, Campobasso, Napoli, Salerno, Potenza, Siracusa e Catania. L’operazione ha permesso di evitare che migliaia di coralli e pesci tropicali vivi potessero essere acquistati da inconsapevoli acquirenti, soprattutto a ridosso del periodo natalizio, ignari della frode doganale alla base delle operazioni di vendita, nonché del grave maltrattamento subito dagli stessi esemplari, resi deboli dal lungo viaggio e dalle condizioni di trasporto, e pertanto maggiormente esposti a malattie o morte. Tutti gli esemplari sono stati salvati e trasferiti in sicurezza presso l’Acquario di Livorno ed il Museo di Storia Naturale di Calci (PI), specializzati nella cura e sostentamento di questi animali.

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