Roma – I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito nella Provincia di Napoli un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 3 persone accusate, a vario titolo di concorso in furto aggravato e continuato (artt. 81-110-624-625 n.2 e 5 CP), indebito utilizzo di carta di credito (art. 55 co. 9 D.L.gs. 231/2007) e simulazione di reato aggravata e continuata (art. 81-367-61 n.2 CP).
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma, ha riguardato un gruppo di persone dedito al furto aggravato ed al riciclaggio di numerosissime Fiat 500 “Enjoyâ€.
L’indagine è stata avviata a giugno 2015, in seguito alla denuncia presentata dai rappresentanti legali di ENI S.p.A., titolare del servizio di car-sharing denominato “Enjoyâ€, inerente il furto di circa cento Fiat 500 per un danno di oltre un milione e mezzo di euro.
La scrupolosa analisi del fenomeno, l’attività tecnica e dinamica e i numerosi riscontri effettuati, grazie anche alla collaborazione offerta dalla ENI S.p.A., hanno permesso ai Carabinieri di ricostruire tutta la filiera dell’attività illecita. In prima battuta, gli indagati creavano un account sul portale www.enjoy.eni.com intestati fittiziamente ad altre persone, cui avevano fraudolentemente carpito dati anagrafici, numero dei documenti di guida, utenze telefoniche e numero di carte di credito. In questo modo riuscivano ad entrare in possesso delle Fiat 500 nel loro mirino, nelle quali manomettevano il computer di bordo con il relativo dispositivo di geo-localizzazione, rendendole invisibili alla sala operativa dell’azienda. A questo punto il gioco era fatto: la 500 veniva trasportata nel napoletano, smontata rapidamente in tutte le sue componenti e avviata al mercato parallelo dei pezzi di ricambio.
Con questo sistema, in soli sei mesi, i malviventi hanno messo a segno oltre 100 colpi con le modalità di una vera e propria razzia. Dopo aver raggiunto Roma con il treno, in giornata rientravano a Napoli riuscendo a portare con loro addirittura tre macchine a volta, percorrendo a tutta velocità la tratta autostradale Roma-Napoli. Singolare un episodio in cui durante la fuga verso Napoli uno degli indagati si è schiantato con la 500 da poco rubata, facendo perdere le proprie tracce nelle campagne del basso Lazio.
D’accordo con gli investigatori, durante le indagini, la società titolare del servizio ha deciso di installare un ulteriore sistema di geo-localizzazione all’interno delle Fiat 500, grazie al quale sono stati raccolti importanti elementi di prova e fermati alcuni complici degli odierni arrestati. Tuttavia, gli indagati, dotandosi di apparecchiature all’avanguardia, riuscivano ad individuare e manomettere anche il secondo sistema di geolocalizzazione, gettandolo per strada nei pressi del luogo del delitto.
I carabinieri di Via In Selci hanno raccolto tutti i dati provenienti dalle oltre cento denunce presentate in varie caserme dell’Arma della Provincia di Roma, convogliandoli in un’unica informativa di reato.
La svolta alle indagini è giunta dopo la perquisizione domiciliare eseguita nei confronti di due indagati, durante la quale sono state trovate diverse carte di credito, schede telefoniche SIM, carte d’identità , patenti di guida, codici fiscali, tutte intestate a terze persone. Molti di questi documenti sono stati utilizzati dagli indiziati per creare fittizi “utenti Enjoyâ€.
Oltre agli autori dei furti, sono stati individuati diversi soggetti che prestavano i propri dati personali per richiedere le carte di credito utilizzate per la registrazione al portale www.enjoy.eni.com, mentre altri due soggetti si occupavano del riciclaggio delle autovetture Enjoy oggetto di furto.
In un’occasione , addirittura, i tre arrestati, dopo aver rubato un’autovettura a Roma, ne hanno dichiarato lo smarrimento della targa a Napoli ed hanno provveduto a reimmatricolare il veicolo, che è stato venduto ad un acquirente in buona fede residente nella Provincia di Matera.