Recupearta in Olanda la testa di marmo rubata a Tivoli e raffigurante l’imperatrice Giulia Domna
2 Dicembre 2016Nel maggio 2015, i Carabinieri della Sezione Archeologia del Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale hanno individuato, ad Amsterdam (Paesi Bassi), proposta in vendita tramite una casa d’aste londinese, una scultura archeologica in marmo, di circa cm 31, databile II sec. d. C. e raffigurante la testa dell’imperatrice romana Giulia Domna.
Il reperto, pur non essendo censito nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, è stato identificato quale bene appartenente alle collezioni permanenti esposte nell’area monumentale di Villa Adriana di Tivoli (RM).
I successivi riscontri hanno confermato che la scultura era stata effettivamente rubata dal quel sito, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, nel 2012, al termine di una mostra tenutasi nel Museo del Canopo, presso quell’area archeologica.
L’individuazione dell’opera d’arte, resa possibile anche grazie alla fattiva collaborazione dei responsabili della casa d’aste con cui il Comando intrattiene consolidati e proficui rapporti, ha permesso la prosecuzione delle indagini.
Le investigazioni, condotte congiuntamente con la polizia olandese hanno consentito di giungere all’identificazione della coppia di cittadini olandesi che detenevano illecitamente il bene.
Le Autorità dei Paesi Bassi, a cui sono state fornite le prove della provenienza furtiva della scultura, hanno proceduto al sequestro e alla restituzione del bene senza che fosse necessario intraprendere un’azione rogatoriale internazionale.
Il reperto, di pregevolissimo interesse storico e artistico e del valore commerciale di circa 500.000€, è stato consegnato, negli uffici della Procura di Amsterdam ai Carabinieri del Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale.
La scultura, rimpatriata in Italia, sarà posta in custodia giudiziale a disposizione della Procura della Repubblica di Roma e, concluse le relative procedure, sarà restituita a Villa Adriana ove potrà tornare alla pubblica fruizione dei visitatori dell’importantissimo sito archeologico.