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San Vittore del Lazio- Uccisione del capriolo, il comune si costituirà parte civile

Il comune di San Vittore parte civile contro i due bracconieri. Ad annunciarlo il sindaco Nadia Bucci. La stessa sul problema aveva scritto al presidente Zingaretti.
Il Comune di San Vittore del Lazio si costituirà parte civile nel procedimento che vedrà a giudizio i due bracconieri colti in flagranza di reato dall’Arma di Cervaro dopo che avevano ucciso un esemplare di capriolo, specie protetta ed erano stati segnalati in questa loro bieca attività da un ciclista di passaggio che si era dovuto sorbire anche le loro minacce; il tutto con una serie di perplessità che la prima cittadina di San Vittore aveva già espresso in merito alla questione dei cacciatori foresti e poco esperti del territorio lo scorso agosto, scrivendo ai vertici della Pisana. E una inflessibile Sindaca Nadia Bucci a dare l’annuncio della decisone del Comune, cogliendo l’occasione per condannare nella più ferma delle maniere l’accaduto, un esempio di inciviltà ed assoluta assenza di rispetto, sia per la natura che per le leggi che, nel rapporto già difficile con essa, dovrebbero essere lunico faro, al di là delle posizioni personali sul tema. L’annuncio della prima cittadina di riservarsi ogni azione intraprendibile nelle opportune sedi giudiziarie in merito all’episodio trova, tra l’altro, fondamento in una lettera che, in tempi non sospetti, il 28 agosto 2016, la Bucci aveva scritto ed indirizzato al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ed all’assessore Hausmann una lettera in cui esprimeva una cauta ma chiara perplessità in merito ai criteri di attribuzione dei punteggi per consentire la caccia al cinghiale su territori comunali non di residenza delle doppiette. Il sunto era che, con i cacciatori provenienti da comuni foresti (e i due denunciati dai Carabinieri di Cervaro sono forestieri) la predisposizione al bracconaggio potesse essere incrementata dalla scarsa conoscenza del territorio; in particolare, la Bucci aveva in un certo modo profetizzato che cacciatori provenienti da territori limitrofi avrebbero finito col penalizzare Comuni come San Vittore, confinari con altre Regioni e ghiottamente cercati per battute di caccia fuori ordinanza. Una lungimiranza che forse avrebbe meritato, a questo punto, orecchie più attente.

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