Condannato medico della Asl di Frosinone per discriminazione razziale
20 Febbraio 2017Dalla Fp Cgil Roma e Lazio riceviamo e pubblichiamo.
Frosinone: condannato medico della Asl per discriminazione razziale ai danni di un nostro delegato. Sul suo profilo Facebook offese e minacce di stampo fascista.
“Gli indiani mi fanno schifo puzzano hanno la pelle butterata sono quasi negri di m. Devono stare a raccogliere il cocco nei loro paesi di origine. Fuori dall’Italiaâ€. Questo uno dei post con cui, dal suo profilo Facebook, il medico razzista della Asl di Frosinone indirizzava insulti e minacce ai danni di Boby, infermiere, nostro delegato di origini indiane. “Le armi sono pronteâ€, e ancora, con tanto di foto di Mussolini, “si nasce per vivere, si vive per morire, ma se vivi senza ideali sei morto senza aver vissutoâ€. Una sequenza agghiacciante di violenze verbali: “vieni caro, ti porto in un bel postoâ€, con allegata foto di Hitler; “essere fascisti nazisti, razzisti, vuol dire essere intelligentiâ€; “la merdaccia islamica rom rumena albanese e negri vari… Sappia che trova 30X30 wincester, 38 special 45 colt 9×21 parabellum 6.35 e 7.35 22 lungo 12 da caccia circa 13000 cartucce s e due pollici e sei e mezzo Prego si accomodino†(i post sono fedelmente riportati con tanto di refusi).
“Dopo una lunga serie di vessazioni e minacce – afferma Giancarlo Cenciarelli, segretario generale della Fp Cgil Frosinone Latina – evidentemente legate oltre che alla nazionalità di origine del nostro delegato, alla sua attività sindacale, nel 2015 abbiamo sporto denuncia, avvalendoci della collaborazione dell’avvocato Giorgio Verrecchia, e questa condanna in sede penale è un primo importantissimo risultato. Per altro il medico ha già rinunciato a impugnare la condanna. Adesso sia Boby che l’allora segretaria Beatrice Moretti chiederanno di essere risarciti in sede civile, come del resto la nostra federazione, perché a contorno delle agghiaccianti minacce e delle mostruosità sulla superiorità della razza, il medico aveva aggiunto una insana dose di sessismo. Non ci fermiamo e continueremo ad agire in tutte le sedi. La riteniamo una battaglia di civiltà su cui non si può mediareâ€.
“Il Tribunale di Frosinone ci ha dato ragione ed è una bella notizia per il sindacato e per la democrazia. Il nostro comprensorio di Frosinone e Latina ha tutto il nostro appoggio e sia Boby che Beatrice possono contare sul nostro impegno in difesa della loro dignità . E in difesa della nostra Costituzione – conclude Natale Di Cola, segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio – quella Costituzione antifascista che forse andrebbe difesa da tutti con maggior vigoreâ€.