Da Rino Tarallo di Asia Usb riceviamo e pubblichiamo:
In merito alle indagini in corso riguardanti l’accoglienza dei migranti da parte di coop. sedicenti sociale come Asia Usb federazione del sociale possiamo affermare, senza timore di smentita, che di tutto possiamo parlare tranne che di “fulmini a ciel sereno”.
Da due anni, ovvero da quando esplose la prima emergenza migranti legata alla conclusione del progetto emergenza Nord Africa siamo stati l’unica forza sindacale e sociale, assieme a rarissime eccezioni, a denunciare senza sosta la deriva affaristico-speculativa che si celava dietro il “business” della mala accoglienza.
Lo abbiamo gridato a gran voce su giornali, in radio, nei convegni e persino invitati nelle scuole, ma il fallimento pressochè totale di tali progetti portlò non poche tensioni in città in particolar modo ci riferiamo alla coop. Casa di Tom alla quale la precedente amministrazione Petrarcone revocò l’utilizzo ed la struttura di Cappella Morrone assegnandola a noi e che oggi ospita sei senzatetto senza alcun esborso da parte del comune, e della quale la responsabile, non trovò meglio da fare che querelare due giovani avvocati che con noi denunciavano la situazione.. In attesa degli sviluppi processuali di concordo con A Boubakam Soumahoro, membro dell’esecutivo nazionale Usb e protavoce del Cispm e grazie al prezioso apporto del compagno Samuel Osawarv (che ha vissuto con la propria famiglia e sulla propria pelle questo scempio) abbiamo messo in campo ormai da mesi una mappatura dei migranti e delle relative coop che oggi gestiscono i progetti e sopratutto i cospicui fondi.
Corsi di italiano mai effettuati o al masssimo qualche ora la settimana magari gestita da parenti dei responsabili.
C’è poi la mancanza di controlli sanitari e il quasi costante diniego da parte degli operatori alle richieste dei migranti di essere accompagnati in ospedale per controlli medici.
Insomma dalla vicina provincia di Caserta fino a via Vaglie abbiamo ascoltato racconti che non fanno pensare nulla di buono e che sono lontani anni luce dal concetto di buona accogleinza nonostante l’enorme flusso di danaro pubblico impegnato.
Parlare di accoglienza diventa un mero esercizio retorico e questo andrebbe ricordato ai professori dell’odio razziale, agli haters da tastiera seppure pronti a scatenare guerre tra proveri mentre poco o nulla hanno da dire contro chi lucra sulle spalle di chi scappa da guerre, fame e malattia.