Cassino – Una festa, potremmo definire così la II edizione di “Diversamente in marcia 2017†che si è svolta questa mattina a Cassino, organizzata dall’Associazione “Sport No Frontiereâ€. La manifestazione ha raccolto un notevole numero di ragazzi disabili di ogni età che si sono cimentati nella tradizionale gara non competitiva a loro riservata nell’ambito dei Campionati Nazionali di Marcia su strada. Le strade della Città Martire si sono riempite di gioia e colore, di voglia di spensieratezza unita a quella di gareggiare accanto ai volontari del 80° Reggimento “Romaâ€,  a quelli del Cus Cassino e dei campioni della marcia che ha reso l’intera manifestazione ancor più suggestiva ed intensa. L’iniziativa come ha spiegato Valeria Santini, presidente del sodalizio “Sport No Frontiereâ€, è nata per sviluppare nelle persone disabili un diverso approccio alla pratica sportiva, privilegiando la figura del disabile come “persona. Non a caso alla presentazione di questa edizione abbiamo voluto un testimonial d’eccezione, l’attore regista Marco Di Stefano, per valorizzare l’aspetto creativo di questi ragazzi, attraverso il teatroâ€. “In altre parole si è voluto dare una diversa visione della disabilità – ha proseguito Valeria Santini – in cui la figura del disabile abbia una duplice valenza: affettiva ed emozionale, oltre che sportiva, un valore eccezionale, che unisce corpo, mente e vita socialeâ€. Un momento “specialeâ€, con una gara non competitiva, a cui hanno preso parte diverse decine di ragazzi provenienti dal Centro diurno ‘Arcobaleno’ di Caira, del Consorzio dei Servizi sociali del Cassinate di Piedimonte San Germano e Sant’Elia. Una giornata per sensibilizzare tutti sull’importanza dello sport come uno dei principali veicoli per l’integrazione sociale delle persone disabili. Uno stimolo al recupero dell’autonomia, delle relazioni sociali, favorendo la condivisione della vita di gruppo. In realtà , però, quello che ha prevalso in tutti è stato l’entusiasmo, la partecipazione, la gioia e i sorrisi dei ragazzi impegnati nella gara, in una cornice splendida di una mattinata di sole primaverile. Una festa non solo dello sport, ma soprattutto del divertimento. Un momento di aggregazione sociale unico in cui, almeno per una volta, sono cadute le barriere di qualsiasi tipo, soprattutto quelle più difficili da superare, del pregiudizio e dell’emarginazione, in altre parole, quelle culturali. Speriamo che sia il preludio ad una nuova civiltà , a città sempre più a misura d’uomo, disabili compresi!
F. Pensabene