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Pestaggio ad Alatri, nessun fermo. Continuano gli interrogatori

Alatri - Con un orecchio al telefono nella speranza di novità positive dall’Umberto Primo di Roma dove è ricoverato il 20enne Emanuele Morganti, e uno alla caserma dei carabinieri dove, questa mattina, ricomincia la processione dei testimoni. Così Alatri si prepara a trascorrere la domenica.

Oltre 24 ore ad ascoltare giovani, o comunque coloro che avessero potuto assistere ai fatti accaduti davanti al locale di Piazza Regina Margherita, non sono serviti per dare un contorno definito alla vicenda. Una cosa è certa: non può essere stata una caduta accidentale a ridurre Emanuele in quelle condizioni.

Il cranio fracassato in quel modo lo fa escludere, cosi come le testimonianze più o meno lucide di chi riferisce di aver visto decine di persone accanirsi sul corpo del giovane anche con l’ausilio di bastoni. Il lavoro investigativo, peró, non deve essere stato sufficiente per dare colpe certe dato che, in piena notte, anche quelli più vicini  alla vicenda, sono potuti tornare liberi a casa pur rimanendo a disposizione degli investigatori coordinati dal Pm Misiti.

Ora tarda in cui il fatto è avvenuto; un gran numero di pregiudicati tra i testimoni; l’assunzione di alcool e altro; questo è il contesto in cui si trovano ad operare gli investigatori e che certamente non li aiuta a fare luce sul caso che, però, rischia di avvelenare il clima sociale della tranquilla cittadina Ciociara.

Ermanno Amedei

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