San Vittore del Lazio – Preservare la memoria affinché essa sia lezione di vita, specialmente in circostanze come quelle odierne, dove la perdita dei valori è fattore così dilagante”. Su questo concetto, espresso in un momento di alta commozione e partecipazione emotiva della Sindaca Nadia Bucci, si è incentrata la celebrazione a San Vittore del Lazio del Martirologio in onore delle vittime civili e militari della Seconda guerra mondiale.
La commemorazione si è incardinata su due momenti clou: il primo, legato alla cerimonia vera e propria, breve, concisa ma emozionantissima a Largo Corte dei Santi, il secondo figlio di un ricordo più composto ma non meno solenne, condiretto dal parroco don Erwin Reyes che ha celebrato un’apposita mesa di suffragio presso la collegiata di Santa Maria delle Rose.
La chiesa, poco distante dal luogo ove l’ufficiale di Municipale preposto ha deposto una corona di alloro con fascia tricolore presso il monumento cippo ai Caduti sanvittoresi, ha quasi officiato in senso laico, con la sua solenne ombra serotina, un momento di profonda riflessione.
“Dobbiamo onorare questi martiri che a suo tempo furono capaci di tollerare non solo il sacrificio di una vita di orrori, ma la morte stessa – ha affermato la sindaca Bucci dopo aver sfiorato la corona di alloro deposta – ma anche di essere di insegnamento per le generazioni future affinché errori ed orrori della guerra dovenissero monito a ché la guerra divenisse strumento ripudiato dal nostro Paese. Viva l’Italia -è stata la chiosa con voce rotta dall’emozione- viva i sanvittoresi morti per la sua edificazione come Nazione civile che oggi onoriamo grazie anche ai nostri caduti”. Applauso scrosciante di fronte ad una raccolta platea, pausa riflessiva coi cittadini datisi convegno in villa e presenza alla funzione.