Accorpamento polizia stradale: Ciacciarelli (Fi) traccia il quadro e si appella al Prefetto
1 Aprile 2017Il coordinatore provinciale di Forza Italia, Pasquale Ciacciarelli, torna a parlare della questione sicurezza stradale e lo fa, rivolgendosi direttamente al prefetto toccando la delicata e sentita vicenda dell’accorpamento della Polizia Stradale. “Alla luce dei recenti fatti di cronaca, mi riferisco agli incidenti mortali che hanno interessato le arterie stradali del nostro territorio, in modo particolare l’ultimo in ordine di tempo, che ha visto protagonista, ancora una volta, la ss 630, dove ha trovato la morte un giovane ragazzo di Pignataro Interamna, non posso fare a meno di denunciare quanto stia accadendo sul territorio cassinate sul fronte sicurezza. Mi riferisco all’accorpamento del Distaccamento della Polizia Stradale- afferma in una nota stampa Ciacciarelli- ossia l’organo preposto al pattugliamento della viabilità interna, con la locale Sottosezione di Polizia Stradale, attiva in autostrada. Il Distaccamento in questione controlla un territorio che, per sua stessa morfologia, risulta essere strategico, in quanto è a ridosso di due grandi centri urbani, la Capitale e la vicina Caserta, interessando il traffico che si snoda al confine di tre Regioni, Lazio, Campania e Molise. Dati alla mano, nel corso del 2016 le auto della stradale hanno percorso 125.000 km per espletare il proprio servizio, percorrendo arterie nevralgiche come la Casilina, la SS per Formia, la SS per Avezzano. Arterie, percorse quotidianamente da mezzi pesanti, per via dell’indotto Fca. Vi è da sottolineare- prosegue Ciacciarelli- che nonostante il Dipartimento abbia intenzione di impiegare il personale sia per il pattugliamento autostradale, sia per le arterie interne, soltanto la prima vedrà il servizio assicurato. Questa riorganizzazione avrebbe chiaramente negativi risvolti sociali, in quanto verrebbe a mancare un importante, fondamentale presidio di legalità . A ciò bisogna aggiungere che le vecchie mansioni della stradale saranno a carico di altre forze di polizie, già oberate di lavoro e sofferenti di carenza del personale. Infine, non vi sarebbe alcun risparmio economico, poiché il contratto di affitto non è scisso da quello del Commissariato adiacente, pertanto si giungerebbe ad un bivio, continuare a pagare il canone fino al 2022 oppure pagare ingenti penali, con il rischio di incorrere in contenziosi giudiziari. A questo punto, manca soltanto l’atto formale del Capo della Polizia che sancirà l’accorpamento per mezzo di un decreto. È in questo breve lasso di tempo che bisogna intervenire. La politica ha l’obbligo morale e materiale di intervenire, di farsi carico del problema, al fine di scongiurare disordini sociali, assieme all’incremento di infrazioni e di incidenti dovuti al mancato rispetto delle regole. Per tale motivo, intendo scrivere, al più presto, una lettera indirizzata al Prefetto, chiedendo un appuntamento per discutere della questione”.