Colleferro – Una eccedenza di 40 lavoratori agita le acque nella società Lazio Ambiente, l’azienda il cui capitale è interamente detenuto dalla Regione Lazio, è che si occupa dello trattamento e smaltimento dei rifiuti in 22 comuni nel sud della provincia di Roma ad eccezione della sola Fiuggi nella provincia di Frosinone.
L’azienda conta 385 lavoratori ma a causa della chiusura degli impianti di proprietà , i due termovalorizzatori di Colleferro, uno dei quali comproprietario insieme ad Ama, e la discarica di Collefagiolara nella stessa Colleferro, mantiene con il Fondo di integrazione Salariale (Fis) tra i 50 e le 60 unità lavorative. A queste si aggiungerebbero altre 40 richieste per altrettante unità tra tecnici e amministrativi alzando la preoccupazione dei sindacati.
“E’ una crisi che viene da lontano e non si vede la via d’uscita con la proprietà , la Regione, che non ha ancora definito una strategia industriale se non quella della cessione totale delle quote sociali – ha dichiarato Stefano Bertinelli segretario regionale Uil con delega all’ambiente – Una serie di condizioni hanno aggravato la situazione a cominciare dai Comuni che non pagano, pagano in ritardo o pagano in parte il servizio; ci si aggiunge i mancati introiti per la mancata produzione di energia elettrica dovuti al funzionamento dei due termovalorizzatori di Colfelice, e la spesa per lo smaltimento dei rifiuti in una discarica privata di Latina dovuta alla chiusura della discarica di proprietà per via dei cavi dell’alta tensione che la attraversano. Adesso la crisi è conclamata con questa nuova richiesta di Fis mentre nulla sappiamo sulle modalità di spacchettamento dell’azienda per gli impianti e per i servizi. La posizione dei sindacati Cigil, Cisl e Uil è unitaria – coclude il sindacalista – e non escludiamo iniziative di protestaâ€.