La dura vita del ciclista a Cassino
2 Aprile 2017Cassino - Con l’arrivo della primavera le giornate si allungano, il sole fa capolino tra i rilievi del cassinate e i cittadini decidono di rispolverare le bici e mettersi in sella. Pedalare tra le strade della città può tuttavia risultare rischioso, fra il consueto traffico, incroci impervi, buche che non mancano di adornare le strade e auto posteggiate in doppia fila. Si sceglie dunque l’opzione pista ciclabile, dal momento che Cassino può vantarne due tratti distinti. Ma gli intoppi per il ciclista non sono che appena iniziati.
Optiamo per il tratto che conduce al Campus Folcara dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, più recente rispetto a quello situato in via Lungofiume, aspettandoci dunque strade migliori. Lo scenario che si presenta ai nostri occhi è invece quello di una pista semi-abbandonata, come testimoniano i residui arancio delle reti per la recinzione dei cantieri edili e stradali sull’entrata per via Ausonia. Pochi metri più avanti, tubi in diversi materiali fanno da sostegno alle erbacce cresciute tutt’attorno – probabilmente scarti dei lavori effettuati in precedenza nella zona. Spostandoci verso il Campus lasciamo finalmente il brecciolato (sperando di non aver bucato le ruote delle nostre bici) per una pavimentazione più adatta al passaggio ciclabile, dal colore rossiccio. I primi mille metri risultano sereni e piacevoli, ma giunti all’anello che circonda l’università ecco apparire tratti di strada squarciati, nei quali il cemento è ridotto a un brecciolato simile al precedente e pericoloso per le ruote. D’ora in avanti il procedere si trasformerà in una sorta di slalom atto ad evitare queste pietruzze. Dulcis in fundo, ai lati del percorso ecco apparire rifiuti abbandonati fra le erbe bisognose di una potatura: si presumeva di aver lasciato lo smog cittadino per un luogo dall’aria più salutare dove fare sport in tutta tranquillità .
Evidentemente la città pecca anche in questo servizio rivolto alla sua popolazione.
Giulia Guerra