Il coordinatore provinciale di Forza Italia interviene sulla questione relativa al rischio sismico e al dissesto idrogeologico in provincia di Frosinone. Nella nota stampa si legge
“A seguito degli eventi sismici che hanno interessato il centro Italia, seminando morte e distruzione, non lasciando affatto incolume la nostra Regione, la campagna informativa sulla prevenzione dei rischi e la gestione delle emergenze in caso di sismi, frane, alluvioni, ideata e portata avanti dall’Ordine dei geologi del Lazio, al fine di sensibilizzare la popolazione e le istituzioni, acquista particolare rilievo. Seguendo l’andamento delle frane che lo stanno interessando, possiamo constatare, dati alla mano, che il nostro territorio sta scivolando sempre più in basso, tanto che la nostra provincia di Frosinone ha acquisito il primato di provincia laziale a più alto rischio per dissesto idrogeologico. Sarebbero- precisa Ciacciarelli- ben 497 gli ettari a rischio in Ciociaria, di contro ai 227 della provincia di Roma, ai 195 di Viterbo, 191 di Latina, e 149 di Rieti, basti pensare a quelli che possono essere considerati casi limite, ossia la frana che ha interessato il viadotto Biondi di Frosinone ed il lungo Liri nel comune di Pontecorvo. Ebbene, accanto alle cause di natura morfologica, la grave, allarmante situazione in cui versa il nostro territorio è da imputare a fenomeni di abusivismo edilizio, di cementificazione incontrollata, che affondano le proprie radici in un passato piuttosto remoto, che si ripropone, o meglio si impone con forza, con prepotente violenza nel presente. Un gesto di ribellione della natura a quelli che possiamo definire attentati all’ambiente compiuti dall’uomo, basti pensare ai fronti collinari menomati, attentati che si ripercuotono sull’ uomo stesso, seminando molto spesso accanto alla distruzione, vittime innocenti. Un nodo ulteriore è costituito dalla manutenzione carente, soprattutto in riferimento agli alvei dei fiumi, occlusi, spesso in prossimità di abitazioni, dato gravissimo. A ciò bisogna aggiungere che le risorse elargite ai comuni per la difesa dei suoli sono sempre più esigue, sicuramente insufficienti per la messa in sicurezza del territorio, per poter operare la prevenzione, pertanto la Regione ha l’obbligo morale e materiale di intervenire. È qui che bisogna insistere, sulla prevenzione, che presenta come prerequisito fondamentale la conoscenza del territorio sotto il profilo geologico, la consapevolezza dei rischi e delle conseguenze, sia in caso di dissesto idrogeologico, sia in caso di sisma. Fondamentale, in questo senso, la costruzione o la ristrutturazione di abitazioni che rispondano a criteri antisismici. L’informazione congiunta alla prevenzione può scongiurare drammatiche conseguenze per il territorio e per i suoi residenti”.