Cassino – Dalla consueta doppia fila lungo viale Dante alle strisce pedonali occupate nelle diramazioni di Corso della Repubblica (e non solo): una vera e propria competizione al parcheggio più estroso.
Il prospetto quotidiano di Cassino si presenta come un mosaico di automobili mal incastrate tra le preziose strisce bianche e fantasiose serpentine di doppie file che si snodano dal cuore del centro abitato alle sue arterie più periferiche. Inoltre il nucleo cittadino concentra le sedi delle principali attività lavorative ed edifici pubblici quali scuole e strutture sanitarie che attirano non solo i residenti ma anche gli impiegati provenienti dalle zone limitrofe.
È stato dunque necessario per gli automobilisti sviluppare la capacità di “inserire†le proprie vetture negli ambiti parcheggi a strisce bianche e gialle, ancor di più quella di destreggiarsi fra le insenature che offrono le stradine private e i rari spazi non soggetti a passo carrabile. Abilità in certi casi portata alla massima potenza, come la Panda avvistata poche settimane fa in via Lombardia, parcheggiata tra una Ford e una 500 L, con la parte anteriore rivolta al marciapiede. Molta fretta e un pezzo di puzzle scomodo, evidentemente, conficcato fra altri due per non perder tempo nel cercare il giusto incastro. Poco importa che il passaggio sia stato reso quasi impraticabile per ore.
D’altronde si sa, in tempi di crisi è fondamentale risparmiare anche i 50 centesimi delle strisce blu, ed evitare inoltre il pagamento dell’abbonamento che consente di parcheggiare tranquillamente su quelle gialle.
Autovetture posteggiate davanti ai cancelli, all’entrata di viali privati, sulle strisce pedonali, innanzi le scuole, saranno pertanto scusate dai pedoni e dai privati cittadini perché in tempo di guerra – è il caso di dirlo – ogni buco è trincea.
Giulia Guerra