Nella nota di seguito, il coordinatore provinciale di Forza Italia Pasquale Ciacciarelli manifesta tutta la propria preoccupazione circa la questione degli ex lavoratori Vertenza Frusinate. Ciacciarelli chiede che al più presto vengano messe in atto soluzioni per le tantissime persone che saranno costrette ad affrontare pesanti disagi. “A due giorni dalla festa dei lavoratori del primo maggio- sostiene Ciacciarelli- mi preme ricordare l’insostenibile stato in cui versano gli ex lavoratori della vertenza frusinate, i quali il prossimo 15 giugno vedranno scadere gli ammortizzatori sociali che finora hanno assicurato, anche se a volte non sufficientemente, la sopravvivenza, pertanto diverrà impossibile pagare le bollette, le spese automobilistiche. In un Paese in cui migliaia di giovani stentano, nonostante curricula brillanti, a trovare occupazione, mi chiedo quale possa essere il futuro di una classe di cinquantenni, come i sopra citati ex lavoratori, troppo giovani per accedere al pensionamento, troppo anziani per trovare una nuova occupazione. Parliamo di manodopera altamente qualificata, in cui la conoscenza si unisce all’esperienza maturata negli anni di lavoro. Ebbene, a questi padri, che stentano a rispettare le scadenze che una famiglia ordinaria può avere, bisogna dare delle risposte concrete, risposte che non si traducano in promesse destinate ad evaporare. La Regione Lazio deve farsi carico della situazione, mettendo in atto misure straordinarie, che possano scongiurare il sequestro di beni, o per lo meno alleviare le difficoltà incontrate nella routine quotidiana. Misure di emergenza come primo passo, come soluzione tampone, per poi passare ad un secondo “step”, ossia programmarne il reinserimento nel mondo del lavoro, anche nell’ambito di lavori socialmente utili, garantendo un’occupazione che li accompagni con dignità all’età pensionistica. Molto spesso – conclude- si perde di vista un fattore fondamentale, la grande dignità dei lavoratori sopra citati, la volontà di mettersi in gioco, di sperimentare in settori diversi da quelli originari, pur di guadagnarsi quanto ricevuto, di non vivere passivamente a spese dello Stato”