Riceviamo e pubblichiamo da Pasquale Ciacciarelli, coordinatore provinciale di FI una nota relativa alla problematica ambientale che sta facendo discutere e preoccupare il cassinate. “Il fatto che la Rai, quindi il servizio pubblico, abbia acceso i riflettori sull’inquinamento ambientale che affligge la città di Cassino ed il suo hinterland, focalizzandosi sull’area circoscritta tra la Città Martine ed il vicino comune di Sant’Elia Fiumerapido, è un ulteriore prova che si tratti di questione da non sottovalutare. Non ci troviamo dinanzi a del mero allarmismo, ma a testimonianze oculari raccolte da residenti ed ambientalisti, i quali hanno potuto constatare, toccare con mano, il livello di inquinamento del suolo, ove sostanze rossastre sono solite fluire attraverso il terreno, ove il contatto diretto con il suolo ha portato alla morte, tempi fa, di animali che vi circolavano. Non solo, credo che il dato più allarmante sia rappresentato dalla forte incidenza di patologie tumorali, di linfomi, di patologie dell’apparato respiratorio che hanno interessato ed interessano i residenti di detta area. Come mai un’alta concentrazione di simili patologie, strettamente legate all’inquinamento ambientale, nell’ area in oggetto? Una semplice predisposizione genetica, o forse, più plausibile, l’esposizione prolungata a sostanze cangerogene? È sufficiente partire da questo dato per comprendere la portata di questo disastro ambientale, di questo attentato all’ambiente ed alla salute pubblica. La politica ha il dovere di collaborare con le forze dell’ordine, al fine di accertare la verità su quanto denunciato da anni, prestando ascolto alle difficoltà quotidiane vissute dai residenti, alcuni decisi ad abbandonare le proprie abitazioni, altri decisi a restare, ancorati alla propria casa, ai propri ricordi. Ci troviamo, pertanto, dinanzi ad un problema complesso, dai risvolti non solo ambientali, sanitari, ma anche di carattere psicologico. Mi appello alla Regione Lazio, affinché provveda a sanificare l’area in oggetto, in modo da ristabilire gli equilibri preesistenti ed evitare l’esodo dei residenti, l’abbandono della zona”.