Cassino – Montecassino irrompe negli esami di maturità con una traccia che innesta efficacemente le distruzioni in genere, anche quelle causate dai terremoti, e la forza di ricostruire. Un esempio estremamente positivo quello dell’abbazia Benedettina, ma anche della città che ne ha condiviso le sorti, che questa mattina si è presentato ai maturandi in questa maniera:
“Montecassino ha subito invasioni e assedi, incendi e crolli per terremoti. Più volte è stato distrutto. L’ultima volta nel 1944 quando gli alleati — che lì nella battaglia contro i tedeschi hanno perso migliaia di soldati — sotto pressione dell’opinione pubblica anglo- americana decidono di raderlo al suolo. Convocano a pochi chilometri di distanza tutti i corrispondenti di guerra e, praticamente in diretta, danno il via al bombardamento a tappeto che riduce in macerie il monastero.â€Succisa virescitâ€: una dozzina di anni dopo Montecassino è in piedi. Ricostruito con una tempestività che oggi sembra incredibile ma che dice parecchio sulla vitalità di un’Italia appena uscita dal conflitto e decisa non solo a rimettere in piedi la produzione industriale ma determinata a conservare e valorizzare il suo patrimonio culturale. Una sfida, per certi versi, analoga a quella che ora, dopo il terremoto, ci troviamo ad affrontare nell’Appennino, cuore e spina dell’intero Paese. (Giorgio Boatti, La Repubblica, 31 ottobre 2016)”
“Tutti i maturandi di Italia hanno potuto leggere l’importante articolo di Boatti che dalle pagine di Repubblica aveva sottolineato il valore d’identità nazionale che riveste il bombardamento di Montecassino”.
Dichiara Dante Sacco del Progetto Summa Ocre.
“Non è un caso che tra le prove di italiano sia stato scelto il nostro territorio che ha rappresentato il volano di ricrescita dell’Italia post bellica. Bisogna quindi sottolineare che il recente successo londinese del progetto Memory Hole e le future e possibili applicazioni possono essere un nuovo volano per l’economia in memoria del bombardamento e della pagina più nefasta che ha vissuto il mondo intero negli anni quaranta del novecento”.
Ermanno Amedei