“Ancora una volta – tuona il coordinatore provinciale di FI, Pasquale Ciacciarelli-la Asl di Frosinone è oggetto di carità da parte di privati. Mi riferisco all’apparecchiatura di tomosintesi di ultima generazione per la diagnosi precoce del tumore al seno donata all’Ospedale di Anagni dalla fondazione Boccadamo, da Bancanagni, assieme al contributo di privati cittadini e dell’amministrazione comunale. Il suddetto apparecchio si aggiunge ad altri recenti doni avanzati da privati, istituti bancari, aziende farmaceutiche a favore del Santa Scolastica di Cassino e dello Spaziani di Frosinone. Nel caso di Anagni, vi è il rischio che l’apparecchiatura donata giaccia a lungo inutilizzata, in quanto la Asl non ha ancora provveduto a nominare personale tecnico e sanitario per rendere operativo il macchinario e dare inizio all’attività preventiva, in un territorio, il nostro, ove è alto il tasso di incidenza di tumore al seno. Nel quadro poco rassicurante, sotto il profilo amministrativo, della nostra Asl di Frosinone, non posso fare a meno di intervenire nella questione della probabile chiusura estiva, fino ad Agosto, del reparto di Ortopedia dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino, a causa della forte carenza di organico, che vede ad oggi operativi tre ortopedici. Ebbene- prosegue in una nota Ciacciarrlli- in previsione dell’emergenza estiva, la Regione Lazio ha pensato bene, si fa per dire, di sospendere l’attività del reparto, in luogo di inviare altre unità sanitarie in aiuto al personale dipendente. Simili tagli, seppur temporanei, operati ai danni di un reparto operativo, sono inconcepibili, considerate scelte amministrative che mantengono in vita reparti fantasma quale gastroenterologia dello Spaziani o il caso della degenza infermieristica di Anagni, fino agli Ambufest. Occorre usufruire dei fondi per potenziare in primis le strutture ed i reparti operativi sul territorio, punto di riferimento per i cittadini ivi residenti, piuttosto che impiegare gli stessi fondi nel mantenere a tutti i costi in vita progetti poco funzionali, che hanno abbondantemente dimostrato l’inutilità al paziente, o ostinarsi a creare ad hoc pseudo reparti per dare, passatemi il termini, il contentino ai pazienti, gettando fumo negli occhi. Ancora una volta la vittima di dette scelte è il paziente che si vede privato di servizi primari, fondamentali e costretto a recarsi fuori Provincia o fuori Regione per l’assistenza sanitaria, con conseguenti ingenti spese economiche e problemi logistici”