LAZIO - Tra Regione Lazio e Acea è scoppiata la guerra dell’acqua. Tutto si è consumato in un botta e risposta ieri sera a colpi di comunicati stampa con al centro il lago di Bracciano, la principale risorsa idrica da cui Acea attinge per portare l’acqua nei rubinetti di circa un milione e mezzo di romani.  Il lago, però si sta prosciugando rapidamente e l’acqua prelevata, in larga parte, si disperde a causa dell’acquedotto colabrodo. Le associazioni nate a Bracciano per tutelare il lago, da tempo accusano Acea di preferire il rischio prosciugamento lago ad impegnarsi ad investire per tappare le falle. Ieri sera alle 20 circa, La Regione ha diffuso questa nota:
“Con due atti amministrativi, la Regione Lazio ha oggi determinato la sospensione del prelievo dell’acqua dal lago di Bracciano.  Questa scelta è scaturita da diversi elementi. Innanzitutto, dal consolidarsi delle condizioni di deperimento del lago e, quindi, per determinare l’avvio di un’azione di salvaguardia relativa agli aspetti ambientali-naturalistici del bacino, con l’obiettivo di recuperare per quanto possibile la sua naturale integrità ecologica. Il decremento negativo del lago è stato dovuto essenzialmente a due fattori: al prelievo per l’approvvigionamento idropotabile e all’evaporazione, particolarmente intensa in relazione alle alte temperature, e aggravata dalla perdurante assenza di precipitazioni nei mesi scorsi.
In questo quadro, quindi, il Direttore regionale delle Risorse idriche ha oggi firmato l’ordinanza che impone ad Acea ATO 2 S.p.a. di azzerare ogni prelievo della risorsa idrica dal bacino del lago di Bracciano, entro e non oltre le ore 24 del giorno 28 luglio prossimo, onde consentire il ripristino del livello naturale delle acque del lago e della loro qualità . Acea ATO 2 S.p.a., inoltre, sarà tenuta a trasmettere alla Direzione regionale i dati giornalieri del livello idrometrico del bacino. L’ordinanza rivolta al gestore intende anche ricondurre nei corretti binari le quote di captazione stabilite. Tale ordinanza ha validità fino al 31 dicembre 2017.
Al contempo, l’Assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative ed Enti locali, Fabio Refrigeri, ha firmato una missiva indirizzata alla Città metropolitana di Roma Capitale, affinché disponga quanto necessario per intimare, entro gli stessi tempi previsti dall’ordinanza, lo stop ai restanti impianti e dispositivi di captazione, pubblici e privati, che insistono sul Lago di Bracciano“.
Pochi minuti dopo Acea ha diffuso la sua Replica che suona come una poco velata minaccia.
“Acea prende atto e si adegua all’ordinanza adottata oggi dalla Regione Lazio circa la sospensione, nell’arco di una settimana, della captazione dal lago di Bracciano. Una decisione unilaterale e illegittima, che comporterà una serie di importanti e gravi conseguenze per i cittadini di Roma. La drastica riduzione dell’afflusso di acqua alla rete idrica della Capitale ci costringerà , infatti, a mettere in atto una rigida turnazione nella fornitura che riguarderà circa 1.500.000 romani. Acea, comunque, si impegna sin d’ora ad elaborare un piano dettagliato di emergenza che, non appena pronto, sarà messo a disposizione e comunicato capillarmente alla cittadinanza. Il Gruppo altresì è tutelerà in ogni sede non solo le proprie ragioni, ma anche gli interessi di tutta la sua utenza“.
Ermanno Amedei