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La Cassino delle strade dissestate e marciapiedi ricoperti da pattume

Se Cassino viene definita “Città Martire” per la triste devastazione sofferta durante la Seconda Guerra Mondiale, ad oggi tale designazione ben si rispecchia in materia di strade e strutture pedonali. Lo vediamo con la tanto chiacchierata via Sferracavalli, le cui pericolose buche rappresentano il terrore degli automobilisti, non seconde alla consueta fanghiglia che ricopre il tratto nel periodo delle piogge abbondanti. Buche che ritroviamo dal lato opposto della città, in viale Bonomi, nonostante offra il primo collegamento con la Stazione ferroviaria cassinate e quindi sia particolarmente trafficata. Un disagio che invero non riguarda soltanto gli automobilisti: spesso i pedoni sono i più sfortunati, costretti a slalom fra marciapiedi dissestati, radici di alberi venute fuori e una segnaletica ormai semi-cancellata dal tempo, ancora vergognosamente non rinnovata.

Siamo sul marciapiede di via Garigliano, che segue la stazione collegando il percorso ad altre importanti strade come viale Europa. La giusta manutenzione del tratto è significativa dal momento che presenta un collegamento per gli studenti che frequentano le vicine scuola media G. Di Biasio e l’istituto Magistrale M.T. Varrone, per chi arriva in città col treno come per chi arriva in corriera, la cui fermata è proprio alla metà della sua altezza. Camminandovi tuttavia siamo continuamente esposti al rischio di inciampare, fra le sopracitate radici e l’andamento irregolare dell’asfalto. L’odore è inoltre dei peggiori, motivato dallo smog prodotto dalle automobili ma aggravato dal pattume che costantemente ricopre il lato recintato: buste di plastica, carta da imballaggi, escrementi animali e bottiglie di birra. E rivediamo lo stesso fenomeno sui marciapiedi in via G. D’annunzio, via Cimarosa, al parcheggio in via Sferracavalli, dinanzi il supermercato Gecop, costantemente ridotto ad una pattumiera a cielo aperto, così come altre numerose rientranze urbane. Un disagio in parte colpa dei passanti – soprattutto in orario notturno – alla cui rimozione dovrebbe tuttavia provvedere l’apposito ente comunale, in maniera tale da garantire la salute dei cittadini e la sicurezza di quanti, inciampando in una radice o tentando di schivare l’immondizia, potrebbero cadere e ferirsi anche gravemente, come anziani, bambini e donne in gravidanza.

Giulia Guerra

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