Scoperta una vasta discarica abusiva per rifiuti tossici questa mattina nella zona periferica di Aprilia, in via del Tufello, creata sfruttando una cava di pozzolana in disuso da anni. I rifiuti tossici arrivavano in provincia di Latina notte e giorno a bordo di decine di veicoli pesanti, per poi essere interrati con pale meccaniche nella stessa cava.
La Polizia di Stato di Latina, coordinata dal Servizio Centrale Operativo, ha condotto un’operazione iniziata nella notte e perdurata sino all’alba, riuscendo a sgominare la complessa organizzazione criminale celata dietro al traffico illecito e sversamento di rifiuti pericolosi.
Le indagini erano iniziate da mesi, perseguite anche con intercettazioni e sistemi di videosorveglianza controllati dai poliziotti del Servizio centrale operativo – sotto il comando di Alessandro Giuliano e il coordinamento della Dda romana. Centinaia i casi di deposito scorie attestati, risalirebbe di fatto al marzo del 2016 l’inizio dell’attività criminale presso la cava di Aprilia, che ruoterebbe attorno alle figure di un 53enne romano e del figlio 22enne. Indagati numerosi imprenditori delle province di Roma e Latina, fra i quali non mancherebbero persone impiegate nel settore del recupero e dello smaltimento dei rifiuti. Si è dunque giunti al sequestro di società , quote societarie, fabbricati ad uso civile ed industriale, terreni e beni a carico degli indagati, raggiungendo una cifra di svariati milioni di euro. Per il momento sono 22 le persone destinatarie di provvedimenti restrittivi, richiesti dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed emessi dal gip presso il Tribunale di Roma. Avviati controlli e verifiche sulla qualità delle acque di un torrente e di una sorgente di acqua minerale che si trovano a poche centinaia di metri dalla cava, per evitare così qualsiasi danno alla salute. L’acqua della sorgente minerale, di fatto, pur non venendo imbottigliata è costantemente utilizzata dai cittadini.
Giulia Guerra