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Videogiochi, quali benefici per l’uomo?

ROMA – In una società sempre più tecnologizzata e moderna, di videogiochi ne esistono davvero di molteplici tipi. Ormai quest’ultimi possono  davvero essere suddivisi e classificati in varie e infinite categorie. Ce ne sono alcuni che si distinguono  per la loro capacità, peculiarità e caratteristica di produrre benefici cerebrali.

Si parla costantemente di dipendenza, ma c’è pure l’altra faccia della medaglia, quella positiva. Per esempio uno dei vantaggi è, senza alcun dubbio, la maggiore reattività, ossia dei migliori riflessi. Un qualcosa che sicuramente non guasta mai a qualsiasi età. Simone Kühn, scienziato superiore del Center for Lifespan Psychology del Max Planck Institute for Human Development, ha affermato che “mentre studi precedenti hanno mostrato le differenze nella struttura cerebrale dei videogiocatori, uno studio dimostra invece il collegamento causale diretto tra il videogioco e un incremento volumetrico del cervello. Questo prova che aree specifiche del cervello possono essere allenate attraverso i videogiochi”. Parole molto chiare.

Vari studi inoltre tendono a sottolineare come i videogiochi potrebbero aiutare a contrastare patologie gravi come l’Alzheimer o il Parkison. Continuando con questo ragionamento, va detto che in un recente numero della rivista Journal of Play (2014) è stato pubblicato un articolo in cui i ricercatori Adam Eichenbaum, Daphne Bavelier e C. Shawn Grenn hanno raccolto e riassunto alcuni importanti risultati che dimostrano gli effetti positivi e duraturi dei videogames sui processi mentali di base quali la percezione, i processi visivi di base, la flessibilità mentale, l’attenzione, la memoria e il processo decisionale. Ci si riferisce soprattutto a giochi d’azione, ossia dove occorre muoversi rapidamente e prendere decisioni importanti in pochi secondi. Alla base di tutto ci sono indubbiamente grande strategia e intelligenza. Si tratta ovviamente di studi sperimentali, ma molti risultati sono, senza alcun dubbio, molto sorprendenti e stupefacenti. Inutile nasconderlo.

Molti videogiochi, come per esempio Clash of Clans, portano a combinare effetti visivi, tattili e uditivi (Fonte Ilsentiero.net). Tutto ciò comporta dunque l’attivazione di più aree cerebrali. Insomma, per concludere ciò che si può dire è che gli effetti, siano essi positivi o negativi, dipendono dall’uso che se ne fa.

Un abuso può, senza alcun dubbio, creare danni e pericoli, ma un utilizzo intelligente e moderato ha dei benefici non indifferenti, a partire anche da un miglioramento nell’apprendimento. Roba non da poco. E di questo non si può non tenerne conto. Ci sono studi a confermarlo, testimoniarlo e dimostrarlo. La scienza ha parlato, si potrebbe dire. Bisogna saperne fare buon uso.

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