“Cassino è piazza nostra”, sgominata la banda che imponeva le regole agli autolavaggi
2 Agosto 2017CASSINO - “Cassino è piazza nostra”, urlando questo convincimento un gruppo di egiziani infieriva contro alcuni connazionali con bastonate e violenze di ogni genere per imporre le proprie leggi su prezzi e clientela nel settore del lavaggio auto.
Nel mese di maggio il gruppo aveva trasformato strade e piazze di Cassino in potenziali ring dove i concorrenti venivano pestati a sangue sotto gli occhi atterriti dei passanti. in alcuni casi,, per soccorrere i feriti, era stato addirittura necessario chiudere via Garigliano. Una situazione esplosiva che rischiava di esplodere e che si basava sulla gestione di autolavaggi che spesso non rispettavano regole.
A disinnescare “l’ordigno” ci hanno pensato gli agenti del commissariato di Cassino. Inizialmente sono stati passati aal setaccio tutti gli impianti di autolavaggio, individuando le irregolarità che hanno permesso di chiudere gli impianti.
Un primo colpo al gruppo dei violenti che, però, dovevano ancora rispondere dellee aggressioni. Lo hanno fatto questa mattina quando gli uomini del vice questore Alessandro Tocco hanno dato il via all’operazione “Gold Wash”.
Sono otto le misure cautelari in carcere nei confronti di altrettanti cittadini egiziani resisi responsabili, a vario titolo, in concorso tra loro, dei reati di tentato omicidio, rapina, estorsione, lesioni personali aggravate e danneggiamento.
Le indagini, proseguite in modo serrato e puntuale, hanno consentito oggi di chiudere il cerchio nei confronti di tutti gli autori della brutale aggressione, compiuta con l’utilizzo di spranghe di ferro e coltelli, assicurando alla giustizia anche i 4 uomini allora dileguatisi.
Tre degli arrestati sono, inoltre, già stati oggetto di indagine e segnalati all’Autorità Giudiziaria, da parte della Squadra Mobile frusinate, per fatti analoghi verificatisi nel 2016 a Frosinone, sempre nei confronti di propri connazionali.
Con l’operazione odierna la Polizia di Stato ha scardinato un’organizzazione criminale che credeva, di poter dire, impunemente, ai propri concorrenti “Cassino è piazza nostraâ€, dispensando violenza su coloro che osavano ribellarsi